L’Italia dei Valori scende in campo per chiedere che si voti nella stessa giornata per i referendum ed elezioni amministrative.

“Entro pochi giorni il Governo stabilirà la data in cui celebrare i quattro referendum contro il legittimo impedimento, contro il nucleare e in difesa dell’acqua pubblica. Il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni della Lega Nord, ha già annunciato l’intenzione di programmare un vero e proprio referendum balneare il 12 giugno, con l’evidente obiettivo di ostacolare il raggiungimento del quorum – si legge in una nota Idv. Una scelta doppiamente inaccettabile perché costerebbe agli italiani oltre 300 milioni di euro e perché, contraddicendo la Costituzione, di fatto ciò non garantirebbe la massima partecipazione alle competizioni elettorali.
 

Per evitare che questo avvenga, da settimane stiamo allestendo banchetti a Cervia e in tutta Italia, per sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla campagna ”Io voto il 29 maggio”, che consiste nell’accorpare i referendum ai ballottaggi delle amministrative nell’Election day del 29 maggio: una scelta di democrazia e risparmio per i conti pubblici.
Fino al giorno della consultazione, noi continueremo a spiegare ai cittadini le ragioni della campagna referendaria contro il legittimo impedimento, contro il ritorno al nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua e sosterremo, come sempre abbiamo fatto, tutte le iniziative utili a promuovere queste battaglie, tanto è vero che l’Italia dei Valori ha già presentato, nel consiglio comunale del 20 maggio scorso, due Ordini del Giorno, sottoscritti e approvati da tutta la maggioranza (Federazione della Sinistra compresa): l’uno per dichiarare l’indisponibilità del nostro territorio comunale all’installazione di centrali nucleari e al passaggio di materiali radioattivi, e l’altro per avviare tutte le azioni ed iniziative utili al fine di ripubblicizzare l’acqua, con l’impegno a modificare lo statuto comunale per riconoscere l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico non assoggettabile a norme di mercato.
 

Oggi i referendum sono di tutti i cittadini che vogliono fermare Berlusconi prima che sia tardi”.