
Delibera approvata tra le poemiche. L’intervento del Pd faentino a favore della struttura
Approvata in Consiglio Comunale, a Faenza, la delibera che permetterà di avviare l’intervento LifeStyle “Le Perle”.
“Questa decisione consigliare – fa sapere il Pd in una nota – è stata preceduta da una vivace discussione, che ha visto il palesarsi di differenti posizioni in seno alla comunità faentina, come del resto avviene in ogni parte del paese in circostanze analoghe. Occorre, quindi, evidenziare bene gli elementi della questione, a vantaggio di un necessario percorso di comunicazione e di comprensione delle scelte che, a partire dal 2006, sono state adottate dalle 16 amministrazioni comunali coinvolte e dalla
Provincia di Ravenna nell’ambito del PTCP del commercio. Nessuno può partire dal presupposto che questa sia una necessità, ovviamente, ma è fuor di dubbio che questa non possa in nessuno modo non essere considerata come una reale e significativa opportunità. Qualsiasi analista si troverebbe d’accordo infatti nell’individuare l’autostrada A14 come il più importante fattore di competitività di tutto il territorio faentino, questo a patto però che si abbia la sufficiente capacità attrattiva per far uscire una parte di quei milioni di persone che la percorrono ogni giorno: passare quindi da essere un cartello autostradale ad una uscita, far compiere cioè la cosa più difficile, un’azione capace di interrompere l’inerzia del viaggio. Il posizionamento delle infrastrutture commerciali proprio in quella realtà territoriale abbraccia questa logica, oggi chi non comprende quali sono gli elementi di competitività, come le reti infrastrutturali, non comprende dove va il mondo. Le precedenti amministrazioni hanno giustamente colto questa opportunità, dimostrando una grande capacità istituzionale gettando le basi per la costruzione del nostro futuro”.
“Un futuro fatto, tra l’altro, di nuovi posti di lavoro (più di 350), di un significativo indotto economico sul territorio (80.000.000 di investimenti), di risorse finanziarie per le amministrazioni per circa 5.000.000 di euro (fra oneri di urbanizzazione, ICI condivisa e fondo di perequazione) da destinarsi allo sviluppo dei centri storici. Quindi una amministrazione che non si è fermata ad una semplice analisi costi benefici, ma che ha costruito una politica finalizzata proprio alla riduzione
dei possibili effetti negativi sul territorio, che nel caso specifico stanno alla base delle posizioni espresse nell’ultimo periodo. Una politica tesa alla diminuzione dei potenziali elementi di conflittualità con il tessuto commerciale preesistente, proprio attraverso l’uso della perequazione e con lo scopo “alto” di rigenerare il primis il centro storico e la città di Faenza nel suo complesso. Tutto ciò però, con l’obbligo e la responsabilità, di dare lo stesso peso sia ai cittadini organizzati sia a tutti quei cittadini comuni, che quasi sempre non trovano voce nei media, perché è giusto ricordarlo, il benessere di tutta la comunità è il faro delle scelte dell’amministrazione, la quale non si può permettere di confondere interessi privati, ancorché legittimi, con valori generali e condivisi.
Quindi la sfida comune è quella di attuare soluzioni vantaggiose per tutto il territorio: operare tutti per far si che un qualsiasi fruitore dell’A14 si possa trasformare in un soggetto attivo, in un turista del territorio prima ed in seguito in un potenziale acquirente dell’offerta faentina. E questo sarà possibile grazie proprio ad una attività significativa da parte del tessuto commerciale storico, con le finalità ultima, e questa si condivisa, della valorizzazione del nostro centro naturale commerciale. La conflittualità permanente mina la coesione della comunità e non determina quel processo di rigenerazione economica e sociale di un territorio proprio quando la crisi economica fa cadere pesante la sua scure sulla vita di tantissimi nostri concittadini. La responsabilità di un’amministrazione si misura anche sulla capacità di dare corso a percorsi di programmazione già in essere, in particolare quando si riferiscono a necessarie politiche economiche di investimento e non a semplici operazioni speculative”.
– Caso outlet, “Sfruttare le specificità del nostro territorio”
– Confesercenti, “No all’outlet di Faenza”