Una delle apparecchiature donate dall'associazione faentina Fiori d'acciaio all'ospedale di Faenza

L’associazione faentina che si occupa della prevenzione dei tumori alla mammella, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato le donazioni fatte nei mesi passati

Nel periodo più difficile, quello della prima ondata Covid, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno all’ospedale di Faenza, e in particolare alla Senologia e alla Chirurgia senologica dell’ospedale faentino. L’associazione ‘Fiori d’acciaio’ nei mesi scorsi ha donato apparecchiature e mascherine. Questa mattina, nella sala conferenze dell’Avis, presso l’ospedale faentino si è svolta una conferenza stampa di presentazione delle donazioni.

In particolare l’associazione ha donato due Matrici Braxon, importanti per la chirurgia senologica, in particolare nella fase ricostruttiva, per consentire interventi più performanti, con risultati migliori dal punto di vista sia estetico sia funzionale e, soprattutto, con minor dolore per la paziente.

Sempre per l’ambito chirurgico senologico, sono stati inoltre donati due elettrobisturi al plasma, una tecnologia all’avanguardia a basso danno termico che offre vantaggi con una netta riduzione del rischio.

L’associazione ha poi donato saturimetri e termoscanner, utilizzati in senologia, nella fase della degenza e del pre-ricovero, anche in un’ottica di sicurezza nella presa in carico delle pazienti in particolare durante il periodo del covid. E stesso principio ha guidato la donazione delle mascherine, di estrema utilità durante il periodo covid.

Infine, insieme allo Ior, l’associazione ‘Fiori d’acciaio’ ha partecipato alla donazione del Paxman Scalp Cooler, il casco refrigerante che permetterà a molte donne sottoposte a chemioterapia di mantenere i propri capelli, migliorando così la qualità di vita durante i trattamenti e che è stato collocato presso l’oncologia dell’ospedale di Faenza.

“Anche gli aspetti psicologici, come il recupero della mammella e la possbilità di conservare i capelli, hanno una valenza non trascurabile per le pazienti – ha detto la presidentessa dell’associazione, Patrizia Ruggeri -; proprio una delle nostre associate è stata una delle prime a provare l’efficacia del casco cosa che l’ha portata a non dover ricorrere all’utilizzo della parrucca”.

all’iniziativa di oggi erano presenti, tra gli altri, Patrizia Ruggeri, presidente dell’associazione, Davide Tellarini direttore medico del presidio ospedaliero di Faenza, Camilla Rossi medico della Chirurgia faentina ed Elisabetta Montesi responsabile aziendale del Fundraising.