Interrogazione di Ancarani e Grandi: “La fontana non funziona. Quanto ha speso la collettività?”

Alberto Ancarani (Fi-Pdl) e Nicola Grandi (Lista per Ravenna), consiglieri della seconda circoscrizione, hanno inoltrato un’interrogazione al presidente Paolo Domenicali sulla situazione del parco di via Mastri Comacini.

E’ definito sul sito internet del Comune, premettono i consiglieri, “come ‘giardino attrezzato di prossima acquisizione’, notoriamente in una situazione ibrida che ne rende la fruizione difficoltosa e non sicura (accessi più o meno abusivi da parte dei cittadini, lampioni mal funzionanti, alberi in stato di abbandono, sistema di irrigazione non funzionante ecc. ecc. e quanto altro già evidenziato).

L’area “presenta tra gli altri un aspetto che rischia di diventare veramente aberrante: la fontana costruita al suo interno, da informazioni raccolte da cittadini residenti in zona pare che non funzioni, che i tentativi di farla andare (a dire dei tecnici intervenuti) siano stati vani e che il suo costo sia stato superiore ai 20.000 euro”.

 

Gli esponenti dell’opposizione rilevano che il parco è in fase di “collaudo”, che la scadenza per la consegna al Comune è ormai imminente e che l’area verde sarà intitolata “alla figura benemerita” dell’intellettuale ravennate Mario Lapucci.

Chiedono quindi di sapere, “quale sia stata la spesa effettivamente sostenuta dalla collettività per la realizzazione della fontana; se alla luce di queste segnalazioni si intenda esercitare una azione di controllo specifica su questo elemento di arredo, al di là delle normali procedure di collaudo; di conoscere, nel caso in cui dette verifiche portassero ad esiti positivi, se ed in quali termini il Comune, nella gestione del patrimonio con la regola del ‘buon padre di famiglia’, intenda esercitare nei confronti dell’ente fornitore una qualsivoglia attività di controllo richiedendo una sorta di ‘garanzia’ sull’intervento realizzato chiedendo la sostituzione o il ripristino della fontana stessa. In che tempi si debba considerare acquisita e dunque nella piena disponibilità dell’amministrazione, l’area in oggetto.