
Interviene il Parco Delta del Po: “Le problematiche delle zone umide fra i principali focus dell’Unione europea”
In relazione agli articoli di stampa usciti nei giorni scorsi sulla situazione della Valle della Canna, il Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna è intervenuto per puntualizzare alcuni aspetti emersi dal dibattito.
“E’ certamente rilevante – spiega in una nota – il fatto che finalmente si evidenzi un’attenzione significativa da parte del mondo ravennate per i temi ambientali, e in particolare verso i problemi che si manifestano in alcune delle più importanti zone umide del Parco, come le Punte Alberete e la Valle della Canna. La complessità delle problematiche delle zone umide costiere è fra i principali “focus” dell’Unione europea, e la nostra Regione ha voluto, grazie al programma di azioni previsto dalla Gestione Integrata delle Zone Costiere, mettere in capo al Parco i primi finanziamenti per affrontare questa complessità, partendo da interventi minimi ma strutturali, certamente necessari anche se sicuramente non esaustivi”.
Gli interventi
“Gli interventi sui beni ambientali necessitano di conoscenza, competenza, risorse e di tanto lavoro materiale e immateriale, che va ben oltre i luoghi comuni, gli slogan e le facili e superficiali polemiche fra il mondo venatorio e quello ambientalista, o fra opposti schieramenti politici. L’impegno del Parco non è certo limitato – come qualcuno ha scritto – a “far fruire” turisticamente gli straordinari ambienti naturali del Delta del Po, di cui fortunatamente il nostro territorio è ancora dotato. Il Parco, coerentemente con la propria vocazione e le proprie finalità, sta mettendo in atto molteplici attività e progetti che hanno appunto l’obiettivo di dare risposta alle problematiche di cui si diceva all’inizio, continuando anzi intensificando tutti gli strumenti per far fruire il “valore” dei beni ambientali”.
“Li riassumiamo brevemente, nella speranza che i fatti possano avere rilievo almeno quanto le polemiche. All’interno del GIZC, sarà pronto entro la fine di novembre uno Studio di Incidenza Ambientale della Provincia di Ravenna che accompagnerà il 1° progetto strutturale in capo al Parco composto da 4 lotti: Intervento di consolidamento di un tratto del canale Carrarino 97.500 euro; Lavori di rimessa in pristino delle chiviche di scarico delle acque dalla valle del “Bardello” al canale consorziale Rivalone 7.500 euro; Realizzazione di una soglia trasversale all’alveo del fiume Lamone per il contenimento della risalita del cuneo salino 150.000 euro; Manutenzione ordinaria per la sistemazione dello scarico di Punte Alberete nel canale della Baiona 25.000 euro (intervento già realizzato)”.
“Proprio in questi giorni verrà aggiunta una significativa integrazione da parte del Comune di Ravenna grazie alle possibilità offerte dal Piano Regionale di Sviluppo Rurale (P.R.S.R.) Misura 216: Comprensorio Punte Alberete-Valle Mandriole, ripristino canali e corsi d’acqua adduttori – 193.480,41 euro. Inoltre, una serie di interventi di valorizzazione accompagnerà gradualmente tali azioni di miglioramento ambientale, oggi in corso di approvazione esecutiva da parte della Regione Emilia-Romagna e di seguito elencate: Sottopasso Romea e percorso sinistra Lamone, Webcam, Manutenzione torretta Valle Canna e area di pertinenza, Riqualificazione parcheggio, Cartellonistica”.
“L’insieme delle azioni di miglioramento ambientale e valorizzazione saranno accompagnate a loro volta dall’adozione delle previste “Misure di Conservazione” in area S.I.C./Z.P.S. che sono in corso di elaborazione grazie alle specifiche Misure del P.R.S.R. e che regoleranno gli interventi pubblici e privati nell’area in questione, precisando sempre più i “valori” non negoziabili presenti nello straordinario e “a rischio”, scrigno di biodiversità che è ancora oggi questo comprensorio. Tutte queste azioni già finanziate sono importanti, ma non certamente risolutive per le molteplici problematiche presenti sul territorio. Per questo il Parco si impegna a candidare per l’annualità 2011-2012, in analogia con quanto fatto dal Parco Veneto per la parte nord, un progetto LIFE che, per la complessità degli attori pubblici e privati che interagiscono nell’area, dovrà avere innanzitutto come partner la Regione Emilia-Romagna”.