Per i Repubblicani: “Rammarico per la decisione del Governo di sopprimerlo”
In una nota il Partito Repubblicano di Ravenna afferma “la sua volontà di difendere l’istituzione del Decentramento nel territorio ravennate. Il fondamento del pensiero repubblicano sta nella partecipazione di tutti i cittadini alla vita pubblica, e da questo punto fermo i repubblicani valutano le forme di partecipazione democratica”.
“Per questo motivo, siamo contrari (da sempre) a leggi elettorali che non permettono la scelta diretta (tramite la preferenza) dei propri candidati; per la stessa ragione, crediamo che il progetto di riduzione dei Consiglieri comunali e provinciali in tutta Italia sia da una parte un risparmio assolutamente marginale per la spesa pubblica, e dall’altra un taglio ben più grave alla rappresentatività del territorio. Mentre il Governo non ha preso minimamente in considerazione sia la soppressione delle Province, sia l’accorpamento dei Comuni piccoli e piccolissimi, vera riforma delle Autonomie Locali. Di conseguenza affermiamo con rammarico che la decisione da parte del Governo di sopprimere il Decentramento nei Comuni con meno di 250.000 abitanti, adottando quindi come unico parametro la sola consistenza numerica dei cittadini residenti, pone il nostro territorio in una antidemocratica limitazione della rappresentanza locale, che determinerà un ulteriore distacco degli stessi cittadini dalla conoscenza della gestione della cosa pubblica. Eventualità, questa, che il Pri di Ravenna valuta con preoccupazione”.
“La nostra difesa dei Consigli Circoscrizionali parte dall’analisi dell’estensione territoriale del Comune di Ravenna. Abbiamo una concentrazione di popolazione in importanti frazioni molto lontane dalla città. All’interno di queste frazioni sono presenti servizi di base alla persona, che spesso sono più utilizzati di quelli delle strutture centralizzate. Inoltre, se si osserva il flusso demografico all’interno del Comune di Ravenna, è possibile notare come, da qualche anno a questa parte, molte persone si spostino verso le frazioni: vivere nel forese è una scelta che sempre più ravennati fanno. Per tutte queste ragioni, riteniamo che i Consigli Circoscrizionali svolgano un’attività vitale, poiché creano uno spazio di dibattito ed un’identità di rappresentanza politica per le frazioni. Come organismi di decisione di base, essi non solo possono proporre progetti per il proprio territorio, ma fungono anche da collegamento fra il forese e l’amministrazione comunale, e, spesso, svolgono un vero e proprio “monitoraggio” dei servizi locali, indispensabile per comprenderne l’utilità e l’efficienza”.
“A questo proposito, va aperta una riflessione dal punto di vista amministrativo. Il Decentramento, infatti, è strumento utile per collegare il centro al forese. Risultano invece meno necessarie, per quello che concerne il lavoro di collegamento, le Circoscrizioni nel centro storico, dove i collegamenti con l’Amministrazione sono più semplici. Da questo punto di vista, quindi, è opportuna nel Comune di Ravenna una riorganizzazione territoriale ed amministrativa dei Consigli circoscrizionali, che prenda in considerazione la distribuzione della popolazione e le esigenze socio-economiche del territorio, in particolare per ciò che concerne i confini delle Circoscrizioni”.
“Infine, è nostra convinzione che qualsiasi forma di decentramento si scelga, esso debba essere composto da membri eletti direttamente dai cittadini della Circoscrizione. Seguendo ogni altra soluzione, si perderebbe il senso del decentramento come unità democratica di base. La partecipazione diretta dei cittadini al voto attivo e passivo, inoltre, crea uno spazio più ampio per l’attività politica da parte degli stessi cittadini che possono, anche senza l’ingombrante presenza di partiti strutturati, prendere parte alle decisioni legate alla loro comunità”.