
Il commento di Giovanna Piaia ed Elettra Stamboulis
“Con l’apertura del nuovo nido interaziendale l’Hera dei Bimbi affidato alla gestione delle cooperative Il Cerchio e Zerocento, si realizza nelle realtà sociale ed economica del nostro territorio un’iniziativa di welfare aziendale che entra a far parte del sistema dei servizi per l’infanzia”. L’assessore alle Pari Opportunità Giovanna Piaia e la presidente Istruzione ed Infanzia Elettra Stamboulis commentano così la recente inaugurazione del primo nido interaziendale di Ravenna.
“L’azienda Hera – proseguono – capofila insieme a Assicoop, Federcoop Nullo Baldini, Legacoop, Camst, Federazione delle Cooperative sta assumendo un impegno di responsabilità sociale d’impresa orientata a riconoscere e sostenere i bisogni dei lavoratori e lavoratrici, superando nei fatti l’idea che a conciliare siano solo le donne.
Benché le donne abbiano un carico di lavoro mentale e materiale più oneroso, è bene cominciare a porre le basi per un ragionamento diverso, più impegnativo per gli uomini rispetto alle consuetudini, ma più gratificante e più paritario anche sul fronte domestico.
Il nido aziendale migliora la qualità della vita, assicura un posto nido, favorisce una riduzione di tempo per l’accompagnamento, procura una condizione di serenità e di orari compatibili ai tempi di lavoro.
Per l’azienda è un investimento in risorse umane essendo il benessere dei lavoratori un elemento sempre più riconosciuto, purtroppo solo a livello teorico, di successo anche produttivo.
La nuova formulazione dell’art.9 legge 53/2000 (siamo in attesa del decreto attuativo), offrirà finanziamenti favorevoli alle reti di imprese attente alle politiche di conciliazione.
La solidarietà fra aziende può sostenere le piccole e medie imprese e attivare un concorso di idee che dal nido può estendersi ad altri servizi di conciliazione. Molto ricca è la progettualità sperimentata in questi anni, molto povero il contributo dello Stato per rendere strutturali i servizi.
Lo sguardo europeo ci offre modelli più solidi di Welfare e investimenti moltiplicati fino a quattro volte quelli del nostro Governo.
In attesa ancora di un Piano nazionale per le famiglie, non scaturito dalla 1^ Conferenza Nazionale, ci presentiamo nelle prossime settimane alla 2^ Conferenza Nazionale con il finanziamento della legge 53/2000 sospeso da 20 mesi e il Piano “Italia 2020” che vede ancora nella collaborazione intergenerazionale “di madre in nonna” il valore familiare di orientamento delle politiche familiari.
Forse a Ravenna intorno a questo nido interaziendale che attende nuove adesioni si può aprire una fase nuova di analisi e progetto su quali tipi di servizi per la conciliazione la rete economica ha bisogno e quale concorso le aziende decidono di dare”.