Interrogazione di Diego Rubboli (Comunisti Italiani)

In un’interrogazione al sindaco, Diego Rubboli, capogruppo dei Comunisti Italiani in consiglio comunale, ha evidenziato un problema riguardante la scuola materna.

“Risulta – esordisce il consigliere – che alcune famiglie (almeno 7), a richiesta, siano state autorizzate a ritirare i propri figli dalla scuola materna prima della somministrazione del pasto; il sospetto è che a causa della difficile situazione economica nella quale si trovano, non siano in grado di far fronte al pagamento della retta della scuola materna. Attualmente la retta di frequenza mensile è composta da una quota fissa di frequenza il cui costo è di €. 10 euro e di una quota variabile determinata dalla somma dei pasti consumati, ogni pasto costa €. 4,72.

Il mancato pagamento della retta, dopo un iter definito dal Regolamento, comporta la decadenza nell’assegnazione del posto e/o la non ammissione ad altri servizi rivolti ai bambini in età 0/6. Orbene, le famiglie di cui sopra, delle quali va comunque rispettata la privacy, avrebbero chiesto ed ottenuto che, i propri figli, pur continuando a frequentare la scuola materna, siano riconsegnati alla famiglia intorno alle ore 11,30 prima che si proceda alla somministrazione del pasto”.

Risulta altresì, prosegue Rubboli, che “il Dirigente di riferimento, abbia autorizzato, il personale docente alla riconsegna dei bimbi alle famiglie adducendo quale motivazione alla deroga “motivi di carattere economico”. Risulta inoltre che alcune altre famiglie tengano a casa i figli regolarmente alcuni giorni ogni settimana probabilmente per attenuare i costi senza rivelare, per evidenti motivi di riservatezza, le proprie difficolta’ economiche e che qualche caso sia emerso gia’ l’anno scorso.

Se tutto ciò corrispondesse al vero, appare evidente che qualcosa di grave sta accadendo in questo Comune. Non è possibile pensare che, a pagare siano le fasce più deboli e, soprattutto che i bambini siano privati ‘per motivi di carattere economico’ di un loro sacrosanto diritto.

Non è possibile che, a fronte del problema, non si sia trovata altra soluzione che sia quella di allontanare i bimbi dalla scuola materna.

E’ giusto che, chi usufruisce di un servizio ne paghi i costi susseguenti, NON è giusto che chi si trova nell’impossibilità oggettiva di sostenerne i costi, sia allontanato dalla struttura con l’etichetta di ‘povero’ e sia costretto a sopportarne l’umiliazione.

O si crede come enunciato nel ‘Progetto pedagogico per la qualità dei servizi per l’infanzia del Comune di Ravenna’ che ‘…. Il momento del pasto è una routine con straordinarie potenzialità educative: rafforza la relazione con l’adulto ed è terreno privilegiato per costruire autonomie…’ o, come sembra accadere, tutto ciò non interessa limitandosi ad una mera operazione ragionieristica.

Sono sicuro che altre e diverse soluzioni possano essere date al problema quali, la re-introduzione di fasce di riduzione della retta che tengano conto dell’Isee della famiglia, introduzione di un fondo di solidarietà con il quale si possa far fronte a situazioni di disagio temporaneo, interventi da parte dei servizi sociali.

Chiedo quindi se il Sig.Sindaco sia a conoscenza di tale fatto e quali e quanti strumenti intenda adottare affinchè si salvaguardi il principio ‘nessuno escluso’”.