
Le linee di lavoro. “Per la prevenzione è fondamentale il controllo sociale da parte dei cittadini”
Il colonnello Guido De Masi è il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri. Nato a Napoli nel 1959, sposato e padre di tre figli, è entrato all’Accademia Militare di Modena nel ’79. Ha guidato dal 2006 fino all’attuale incarico il 13esimo Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia” a Gorizia. Dal 2003 al 2006 è stato comandante provinciale dell’Arma a Mantova. In passato ha operato anche a Palermo e a Roma, come comandante di compagnia.
De Masi ha acquisito una vasta esperienza in missioni internazionali, guidando tra l’altro la “Cellula G4” , Stato Maggiore, Reggimento Multinazional Specialized Unit a Sarajevo. Inoltre, si è occupato dell’addestramento di centinaia di militari per operazioni all’estero: il 13esimo Reggimento è specializzato in questo ambito.
“Il mio lavoro a Ravenna? Sarà difficile fare meglio del mio predecessore, il colonnello Fabio Rizzo, che mi ha lasciato un reparto molto efficiente” – ha commentato De Masi -. Confido nel rinnovo dell’entusiasmo”. La parola d’ordine dell’ufficiale nel proseguimento dell’incarico è “guerra alla burocrazia”, “per consentire ai reparti di stare sul territorio”. La “proiezione esterna” permetterà di svolgere al meglio anche la prevenzione.
Secondo De Masi è tuttavia fondamentale il ruolo dei cittadini. Il fatto accaduto giorni fa nella metropolitana di Roma è emblematico: “fa male vedere che di fronte alla donna a terra nessuno prenda il telefono per chiamare le forze dell’ordine”.
“Noi carabinieri siamo nati come forza ‘di prossimità’ ma non ha senso essere sulla strada se i cittadini non hanno il controllo sociale dei propri luoghi”. Come spiega l’ufficiale, capita, dopo un furto o una rapina in appartamento, che qualche vicino dica di aver sentito dei rumori o i cani abbaiare: una telefonata ai Carabinieri avrebbe potuto sventare il crimine. “Insomma, per me sarà motivo di piena soddisfazione se i nostri centralini saranno intasati…”. Il colonnello Fabio Rizzo, anch’egli con una lunga e prestigiosa carriera nell’Arma, lascia il comando di Ravenna per entrare in ausiliaria, prima della pensione.
(ma.mont.)