
L’associazione L’Arca chiede interventi rapidi
“Tra le principali cause dei problemi di Valle della Canna c’è la carenza di una alimentazione idrica adeguata al flussaggio e al ricambio delle acque: basti ricordare che il bilancio idrico del 2010 a fine settembre registrava un deficit di circa 2 milioni e 400mila metri cubi d’acqua”. Così esordisce Giorgio Lazzari, dell’associazione L’Arca, in una nota in cui mette in relazione i problemi dell’area con le perdite della rete idrica.
“La causa principale è stata individuata nel costo del “bene acqua” per scopi di tutela ambientale e naturalistica, che da costo zero nel secolo scorso e nei primi anni di questo decennio (in quanto bene pubblico) è stato portato a prezzi di mercato negli ultimi tempi. ( bene privato….).
Da allora nessuno –Comune, Provincia, Regione, Parco- ha ritenuto di dover/poter pagare tale prezzo, con il risultato di lasciare a valle al suo destino e con i problemi emergenti che stiamo denunciando; in pratica negli ultimi anni sono state eseguite solo poche ricariche e nessun flussaggio da Lamone o da Reno. Condividiamo l’interesse dimostrato dall’assessore provinciale negli ultimi tempi con varie iniziative, compresa la richiesta di fondi regionali dedicati alla manutenzione delle zone umide; ma proprio a proposito di manutenzione non possiamo non segnalare una gravissima situazione”.
“Lo stato degli argini della rete di adduzione idrica, dalla ‘traversa’ sul Lamone al canale nuovo Carrarino, al Fossatone ed alla immissione nella canaletta Enichem, è a dir poco fatiscente ed assolutamente inadeguato ad un corretto funzionamento delle rete – prosegue Lazzari -. Sono ormai decenni, ma il problema continua ad aggravarsi per la mancanza di interventi adeguati, che segnaliamo all’ente gestore (prima Hera, ora Romagna Acque) decine di fontanazzi che provocano la dispersione di preziose acque sia nei terreni agricoli (vedi recente richiesta di danni da Agrisfera a Romagna Acque) sia alle Punte (con decine di richieste di interventi da parte dell’Arca ai gestori) ed ultimamente, anche nei rimboschimenti del cosiddetto Serraglio dei Cavalli (per le ripetute rotture dell’argine dx del Fossatone)”.
“Altra problematica connessa all’alimentazione di Valle Canna interessa la parte di rete dedicata a questo scopo, per cui la mancata manutenzione dell’argine sinistro del canale in destra Lamone, quello che dalle Punte porta a Valle Canna tramite botte-sifone passante sotto il Lamone, nonché dei manufatti di manovra (l’asta della paratoia dello scarico da botte-sifone in Valle Canna è spezzata), rendono di fatto impossibile l’alimentazione della Valle. I problemi sono noti, i progetti si sprecano… ma gli interventi latitano!
E’ solo una questione di soldi? Ma, ci chiediamo, quanti ne sono stati sprecati “disperdendo” preziosa acqua da tutte le parti, con gravi danni ai confinanti?Qualcuno chiede conto a noi de L’Arca dei problemi di Valle Canna, quando è proprio la nostra assidua presenza ed attenzione, la tempestiva segnalazione e la collaborazione sul campo con i gestori delle rete a rendere meno gravi le perdite”.
“Riconosciamo – conclude Lazzari – che ultimamente il problema sembra essere stato preso in maggiore considerazione, ma ora occorre intervenire al più presto.
Noi continueremo a fare le sentinelle ed ad intervenire con nostra esperienza (oltre 40 anni di attività sul campo) ed impegno di volontari, anche se queste sono state talmente “apprezzate” dagli enti competenti da farci addirittura escludere dalla partecipazione al Tavolo delle Acque sorto in attuazione del PPTA (piano provinciale tutela acque), cui avevamo presentato le nostre dettagliate osservazioni su questi argomenti già dal febbraio 2007 … Intanto i cigni stanno a guardare, l’acqua manca e quando c’è se ne va via a far danni, perdendo soldi preziosi, pagati da tutta la comunità”.