
“Giovani poco valorizzati”. Il Pd: “Presente a un solo consiglio sui 13 svolti”
A pochi mesi della fine del mandato e dopo troppe polemiche, il consiglio della circoscrizione del Mare ha perso un altro pezzo. Nell’ultima seduta si è dimesso il consigliere Mattia Trombini, uno dei giovani reclutati dall’Ulivo alle amministrative del 2006 (poi passato al Gruppo misto, anche se dopo i primi aspri scontri aveva affermato di garantire il suo appoggio alla maggioranza e alla presidente Lombini).
Trombini ha lasciato polemizzando sullo scarso ruolo riservato ai giovani dalla politica e dicendosi deluso dall’esperienza, oltre che dal fatto di non aver mai ricevuto il rimborso per i permessi di lavoro presi. Ma il fatto che abbia collezionato numerose assenze non ha giocato a suo favore, soprattutto vista la difficoltà della maggioranza a mantenere il numero legale, e la replica del gruppo Pd della circoscrizione del Mare non si è fatta attendere.
“Mercoledì sera Mattia Trombini ha presentato le sue dimissioni da consigliere, definendo questa legislatura il periodo politico più duro della storia della nostra circoscrizione. Ci chiediamo – si legge nella nota – come Trombini possa dare giudizi, considerando che nel 2010 ha partecipato a un solo consiglio sui tredici svoltisi fino ad ora, non ha mai riunito la commissione di cui è responsabile, nonostante sia stato più volte sollecitato a farlo, non ha mai partecipato alla commissione sicurezze, da lui e dal suo gruppo fortemente voluta e non ha partecipato nemmeno alla commissione di assegnazione di contributi alle pro loco.
La risposta potrebbe essere trovata nella disaffezione alla politica, per il fatto di non essere riuscito a cambiare le cose nonostante il suo forte impegno. Peccato che andando a vedere le sue presenze in consiglio ci si accorga che, dopo un solo anno di mandato, le sue assenze sono state maggiori delle presenze e che dopo un anno e mezzo ha smesso di convocare la commissione ‘scuola, sport e giovani’ la quale ha continuato a lavorare grazie all’impegno della presidente. Per quel che riguarda il rimborso dei 500 euro, la legge non lo prevede per i permessi lavorativi presi dai consiglieri di circoscrizione per partecipare alle sedute del consiglio, perciò l’errore non è stato del Comune di Ravenna che non ha saputo trovare i soldi, ma è stata la non conoscenza della questione da parte del consigliere Trombini.
Su una cosa concordiamo con lui: non si può fare politica facendo ostruzionismo. Il Partito Democratico non lo ha mai fatto in questi anni, al contrario di altri partiti che lo hanno fatto e continuano a farlo impedendo a questa circoscrizione di lavorare.
Per concludere vorremmo fare alcune precisazioni circa l’intervento del consigliere Pasini, che ha sostenuto: ‘Trombini ha accettato di entrare in politica in prima persona mettendoci la faccia e scendendo in una regolare contesa elettorale’. Forse Pasini ha dimenticato che entrambi si sono candidati nelle liste del Pd.
Lo stesso Trombini ha voluto continuare a fare parte di questa coalizione di centrosinistra, intenzione che ha ribadito anche pochi mesi dopo la costituzione del gruppo misto, partecipando anche alla vita politica del circolo di Marina di Ravenna.
Abbiamo lavorato fortemente per non arrivare a questa situazione; ci dispiace ma dobbiamo prendere atto che il giudizio che diamo sull’operato della circoscizione è inconciliabile con quello che esprime Trombini e riconfermiamo il nostro impegno a continuare a lavorare per il bene delle nostre località”.
Sostegno all’ormai ex consigliere Trombini è arrivato dai finiani di Ravenna. In una nota, il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, Gianluca Palazzetti, afferma di comprendere le motivazioni della scelta, pur esprimendo dubbi sulla validità.
“Voglio esprimere la mia solidarietà al consigliere Trombini – dichiara Palazzetti -; difficile da parte della politica e dei politici glissare sulle sue affermazioni che purtroppo in buona parte rispecchiano una tragica realtà. La politica ha esaurito il suo contributo di valori e di ideali che servono al trascinamento delle giovani generazioni, in particolare la politica ha rotto quel patto tra le generazioni necessario affinché i giovani possano continuare ad avere aspettative e speranze nel futuro.
Una fra tutte le tematiche su cui la classe politica, senza distinzione di appartenenza, non sta riuscendo a dare risposte è quella della precarietà giovanile, sulla quale riterrei che tutte le persone di buon senso e di responsabilità dovrebbero confrontarsi in modo pragmatico, senza distinguo ideologici superati dal tempo e dalla storia.
Oggi la politica, a mio avviso, ha dinnanzi a sè una nuova sfida, che non è quella di fare la voce grossa pensando di propinare facili quanto demagogiche posizioni, ma di affrontare i problemi concreti delle persone smettendola di dare spettacoli indecorosi, che hanno più il sapore del gossip e della telenovela, ma che non interessano più i giovani, i lavoratori, gli imprenditori e tutto il tessuto sociale sano che ancora è presente.
Col massimo rispetto per la scelta di Trombini, gli chiedo tuttavia se questa sia la migliore per risolvere il giusto problema da lui sollevato”.