Il Prc: “A rischio anche i servizi, ripensare il ruolo del pubblico”
Il Prc interviene sul tema del Consorzio per i servizi sociali, in particolare per quanto riguarda le cooperative. “Il consigliere Ancisi sostiene che, nell’assistenza domiciliare, il consorzio ha pagato alle cooperative un quarto d’ora in più per ogni ora lavorata”, esordisce Antonio Luordo, responsabile lavoro del partito.
“Nel bando non era previsto, e per Ancisi quel quarto d’ora, necessario allo spostamento dalla casa di un anziano assistito all’altra, non doveva essere pagato. Diciamolo chiaro ad Ancisi: quel quarto d’ora per chi assiste gli anziani, come la riduzione d’orario e di stipendio per l’educatore quando manca l’alunno disabile che assiste nella scuola, è stato per molto tempo a carico dei lavoratori delle cooperative. In tanti servizi resi dalle cooperative, chi ci rimette a causa di appalti, di fatto, al ribasso, sono i lavoratori: è così nell’assistenza del disabile nella scuola, dell’anziano al suo domicilio o nella casa protetta. Ora Ancisi, nel suo atto di accusa verso la cooperazione sociale, vorrebbe fargli pagare anche gli arretrati.
In Consiglio Comunale si stanno chiarendo le responsabilità e le colpe nella vicenda del “buco del Consorzio”, ma quello che concretamente succederà fuori del Consiglio Comunale è che a pagarne le conseguenze rischiano di essere gli operatori sociali e i servizi. Le cooperative minacciano che non pagheranno gli stipendi di gennaio, ed a rischio è la situazione occupazionale”.
“E’ necessario – prosegue Lordo – che oltre alle responsabilità di chi ha mal gestito il consorzio, la politica affronti seriamente la situazione dei servizi e degli operatori sociali. E’ necessario un tavolo che coinvolga istituzioni, cooperative e che richiami tutti alle proprie responsabilità.
Allo stesso tempo è necessario una profonda riflessione sulla gestione dei servizi socio-sanitari nel nostro territorio. Anni fa, quando l’AUSL di Ravenna internalizzò i servizi educativi della psichiatria e l’assistenza socio-sanitaria nei reparti dell’ospedale, assumendo centinaia di lavoratori (molti ex soci-lavoratori di cooperative), si gridò allo scandalo; si disse che la spesa del personale sarebbe andata fuori controllo. Per fortuna le cose sono andate diversamente e fuori controllo era la spesa chi invece faceva la scelta dell’appalto dei servizi.
La vicenda del consorzio deve essere l’occasione per ripensare il ruolo pubblico nei servizi sociali: c’è necessità di servizi certi, di servizi corrispondenti ai bisogni dei cittadini. C’è bisogno che il pubblico assuma la responsabilità della programmazione, ma anche della gestione. Una gestione pubblica che garantisca vera occupazione, diritti e salario adeguato agli operatori sociali. Serve una cooperazione sociale che riscopra il proprio ruolo di soggetto capace di promuovere progetti innovativi, di indagare i bisogni emergenti e che abbandoni quello di mero prestatore di mano d’opera specializzato in compressione di diritti e salari”.
Come Prc sosterremo le iniziative degli operatori sociali, e delle loro organizzazioni sindacali, a garanzia del loro salario e futuro lavorativo. Devono essere garantiti stipendi, occupazione e servizi e nello stesso tempo bisogna garantirli anche per il futuro. La battaglia dei lavoratori delle cooperative non può che essere una battaglia di tutti, perchè i loro diritti, il loro futuro sono anche una garanzia a dei diritti, a del futuro dei servizi per i cittadini.