Le telecamere di Rai2 nella località. “Ottimi i controlli”. Critica all’omertà

Un gruppetto di persone circondano il cronista della Rai Vittorio Introcaso, inviato a Lido di Classe dal programma “Pomeriggio sul 2” per fare il punto della situazione sulla presenza dei transessuali. I cittadini, rappresentati dal presidente della pro loco Terzo Giorgini, lamentano l’invasiva presenza dei viados nelle strade e negli spazi pubblici, e un senso di crescente insicurezza che si respira nella località turistica: “Le persone hanno paura a camminare per strada la sera. Non abbiamo nulla contro i transessuali in sé, ci mancherebbe, molti sono brave persone, ma alcuni portano criminalità e comunque il loro ‘lavoro’ negli spazi pubblici non fa bene all’immagine di Lido di Classe”.

C’è un po’ più di disaccordo quando si parla di numeri: per alcuni quelli che si prostituiscono sono centinaia, per altri poche decine; per qualcuno il problema persiste tutto l’anno, per altri c’è il boom a giugno e luglio, mentre ad esempio in questi giorni si sta bene. Tutti comunque concordi nel dire che gli interventi da parte dell’amministrazione comunale sono stati tanti e sostanzialmente efficaci. Lo dicono i presenti e lo dicono dallo studio, dove il sociologo Crepet si complimenta direttamente col sindaco per aver fatto al meglio il suo dovere.

Lo dice impressionato anche l’inviato: “Sono arrivato ieri sera e mi hanno già controllato tre volte, tra Polizia e Carabinieri. La presenza delle forze dell’ordine è indiscutibile”. E allora come si spiega il fenomeno?

Va in onda un servizio girato poco prima della diretta, dove Introcaso cerca di intervistare passanti e residenti per fare loro qualche domanda circa gli affitti degli appartamenti a Lido di Classe: quanto costano, chi sono solitamente i clienti, quanto rimangono. Tutti – anziani, ragazzi, romagnoli, stranieri – fuggono alla vista del microfono e la grande maggioranza liquida l’inviato dicendo che “non abita lì e non sa niente”. Solo un giovane si dimostra disponibile, e spiega come i transessuali per la località siano una ricchezza: gli viene fatto pagare l’affitto di un piccolo monolocale anche mille euro al mese, o cinquanta euro al giorno a testa (in tre o quattro dentro l’appartamento), per non parlare dei soldi che portano indirettamente a bar e locali.

Sintetizza e sentenzia il sociologo Crepet: quello della prostituzione è un grande mercato, tutti ci guadagnano e le soluzioni che si trovano sono “come al solito frutto dell’ipocrisia all’italiana. Molti anni fa andai a Rimini per un convegno. Rimasi stupefatto per l’incredibile numero di prostitute che si incontravano sul lungomare, dove passeggiavano famiglie e bambini. Qualche anno fa ci sono tornato e, come per magia, era tutto perfetto. Risolto il problema dello sfruttamento della prostituzione? Macché, hanno solo dirottato le ragazze lungo la via Emilia”.

(f.g.)