
La relazione del sindaco in Consiglio. “Ex Consorzio, nessun ‘magna magna’, pagheremo ciò che c’è da pagare”
Il sindaco Fabrizio Matteucci è intervenuto ieri in Consiglio comunale nel dibattito sul disavanzo dei Consorzio per i servizi sociali. Il primo cittadino ha ripercorso la vicenda, ribadendo la totale estraneità dell’Amministrazione; il Comune, d’intesa con altri soci, darà corso all’”azione di responsabilità nei confronti del Direttore del Consorzio”. Massimo impegno per pagare al più presto i fornitori.
“Il 17 aprile – ha rilevato il primo cittadino - appena sono venuto a conoscenza del buco dell’ex Consorzio, ho informato immediatamente l’opinione pubblica.
Ho deciso subito di presentare denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura.
Ho poi espresso l’opinione favorevole della maggioranza alla costituzione della Commissione d’indagine consiliare.
Siccome in questi giorni qualcuno ha detto che ho agito per nascondere la realtà, allora parliamone.
Mi sembra di aver agito nella massima trasparenza.
Ho assicurato la massima collaborazione dell’apparato del Comune verso
Fin da aprile ho espresso un giudizio netto sulla gravità ed eccezionalità del buco dell’ex Consorzio.
Un giudizio che vedo delineato dai lavori della Commissione condensati nella relazione presentata dai Consiglieri Maestri, Gambi, Morigi, Rubboli e Venzi.
Sono state effettuate delle spese per produrre servizi per le persone.
Nessuno ha distratto fondi. Non c’è stato nessun “magna magna”.
Il Comune è stato tenuto all’oscuro del buco che si andava accumulando e dei meccanismi che lo occultavano.
Sono stati nascosti i numeri veri.
Questo ha reso impossibile al Comune di esercitare le proprie responsabilità e il proprio potere.
Sono stati presentati bilanci che contenevano una spesa inferiore a quella che poi veniva sostenuta.
Dai lavori della Commissione appare chiaro che il Direttore, che era responsabile dell’istruttoria dei conti e dell’organizzazione dei servizi, presentava bilanci non veritieri.
Appare anche che ciò avveniva per garantire i servizi, ma spendere di più era una decisione che spettava solo ai soci.
Soci che non sono stati messi in condizione di decidere.
Questi bilanci non veritieri hanno, per anni, passato il vaglio dei revisori dei conti, senza che venissero da loro intercettate irregolarità o situazioni preoccupanti, salvo che nel 2009 quando siamo intervenuti.
Dalla relazione della Commissione emerge anche che il Presidente e il Consiglio di Amministrazione, nell’esercizio delle loro rispettive funzioni, non hanno rilevato nell’attività tecnica di impegno e di liquidazione della spesa, che era responsabilità del Direttore, conti che non tornavano.
Il Consiglio comunale esprimeva solo un parere.
L’assemblea dei soci approvava il bilancio.
Entrambi gli organi e i loro componenti avevano o comunque potevano avere a disposizione la medesima documentazione.
Delle sedute del Consiglio comunale dal 2006 al 2009, ricordo, da parte dell’opposizione, il voto contrario e le fortissime critiche politiche per le scelte del bilancio.
Ricordo anche “i vivissimi complimenti” per la fattura tecnica del bilancio.
Sarà stata solo una forma di cortesia verso i dirigenti.
Ma è anche la conferma che non era poi così facile-facile per nessuno, come invece si sostiene oggi, accorgersi del buco e delle irregolarità tecniche del bilancio.
È noto che le leggi, non di 30 anni fa, ma quelle di oggi, disegnano in modo nuovo e particolare la distribuzione dei poteri e delle responsabilità fra i politici, o per meglio dire, fra gli amministratori e i dirigenti.
Ripartizione ben descritta nella parte finale della relazione dei commissari di maggioranza.
Tutti voi potete ricordare, oppure verificare, che un anno fa, in occasione dell’assestamento di quasi tre milioni di euro dell’ultimo bilancio dell’ex Consorzio prima della sua liquidazione, il Direttore dichiarava che con quell’assestamento la situazione del bilancio era in equilibrio, esprimendo parere contabile favorevole.
Al termine dei lavori della Commissione di indagine voglio delineare le azioni e le scelte che il Comune deve compiere di intesa con gli altri soci.
1) In stretto rapporto con il liquidatore, il gruppo dei tecnici deve lavorare per definire quanto è dovuto ai diversi fornitori dei servizi, che in massima parte sono le cooperative sociali.
La prima distinzione riguarda gli impegni di spesa iscritti a bilancio e i debiti fuori bilancio.
Sono le due voci che richiedono controlli, confronti e autorizzazioni diverse. Molto complessi, ma che vogliamo siano il più veloci possibile. Il nostro obiettivo è che i pagamenti della prima voce avvengano nelle prossime settimane.
E che i pagamenti della seconda voce avvengano nei primi mesi del 2011. Ci sono questioni di natura squisitamente contrattuale o di interpretazione contrattuale da chiarire e da dirimere.
Questo è un compito del gruppo tecnico ed eventualmente degli avvocati, oggetto anche di un confronto con i fornitori, ricercando un’auspicabile intesa.
Registro la convergenza unanime delle tre relazioni della Commissione sull’esigenza di pagare i fornitori nei tempi più rapidi possibili e nel rispetto delle procedure.
Conto sulla coerenza di tutti quando porteremo le delibere di assunzione del debito e di copertura del disavanzo dell’ex Consorzio.
Ci sta a cuore moltissimo la salvaguardia dei lavoratori.
Ricordo a tutti che i margini economici di chi vince una gara per la fornitura dei servizi alla persona sono strettissimi.
Inoltre la gara di appalto per questi servizi è stata sostituita dalla normativa sull’accreditamento in applicazione della legge regionale 2 del 2003, che a partire dal prossimo anno regolerà così l’affidamento della gestione dei servizi. Le tariffe regionali previste dimostreranno che non è vero che la cooperazione costa di più, anzi è vero il contrario.
A Ravenna i servizi forniti dalla cooperazione sociale sono di ottimo livello.
Quando non è stato così il Comune ha fatto altre scelte.
Non mi pare giusto che il buco trascini con sé il giudizio sulla qualità imprenditoriale, sociale e lavorativa di questa realtà.
2) Nello stesso tempo è mia intenzione, di intesa con gli altri soci, depositare presso le sedi giurisdizionali competenti, l’azione di responsabilità nei confronti del Direttore del Consorzio, nonché la nomina di persona offesa.
Abbiamo i soldi per i fornitori grazie all’avanzo di amministrazione del 2009.
Le politiche nazionali hanno portato la finanza locale alla canna del gas. Ma noi siamo stati degli amministratori oculati.
Molti Comuni in questi anni sono andati in bancarotta. Moltissimi altri per ripianare i loro buchi hanno dato vita a gigantesche e favolose operazioni di alienazione.
Per il Comune di Ravenna il buco dell’ex Consorzio è una grave, dolorosissima eccezione. Pagheremo ciò che dobbiamo pagare e chiederemo i risarcimento a chi, a nostro giudizio, ha prodotto il danno. Rispettosi sempre, e non a seconda delle convenienze politiche, dell’autonoma funzione della magistratura.
3) Il buco dell’ex Consorzio deve rimanere un’eccezione e con l’ASP la musica deve cambiare.
Faccio mie le indicazioni contenute nella relazione dei commissari di maggioranza.
Sulla base delle scelte di programmazione e di spesa del Comune, l’ASP non si limiterà più, come invece avveniva in passato con l’ex Consorzio, a fare i conti di quanto costavano i servizi e a girare le note spese.
E da aprile, sappiamo bene, non tutte!!
Il compito che assegniamo alla nuova ASP è gestire con efficienza ed efficacia le proprie risorse professionali; organizzare i servizi tenendo sotto controllo i conti; innovare per migliorare l’ottimizzazione delle risorse impiegate.
I numeri “falsi” dell’ex Consorzio rendono più difficile oggi questo compito della nuova ASP. Ci riusciremo.
Il Comune renderà più costante e penetrante la propria attività di controllo politico.
Che sia ben chiaro! È del tutto evidente che non pagavamo al buio. L’ex Consorzio era un ente con personalità giuridica, soggetto alle regole della contabilità degli enti locali. C’erano il preventivo, le variazioni e il consuntivo. Il tutto corredato dai pareri di regolarità contabile.
Ma se chi gestisce la spesa “nasconde” i numeri veri, in quel momento non c’è luce di controllo politico e amministrativo che possa illuminare quell’occultamento. Non ci sono riusciti neppure i revisori preposti alla vigilanza contabile pur nell’ambito dell’attività svolta.
Questo non toglie, come ho già detto, che cambieremo passo.
Da subito due cose.
La prima: dall’ASP vogliamo consuntivi analitici servizio per servizio.
La seconda: adotteremo una procedura straordinaria e volontaria di revisione da parte di una società esterna.
4) Emerge poi una grande questione politica. Il buco dell’ex Consorzio ha finanziato dei servizi. Conclusa l’operazione verità, risparmiato e razionalizzato tutto il possibile, saremo chiamati a discutere di questo tema: l’attuale livello della spesa sociale è sufficiente a garantire i servizi che abbiamo avuto in questi anni?
I bisogni crescono.
Le linee di finanziamento del Governo calano.
La finanza locale è nelle condizioni note. Dovremo fare delle scelte sulla mappa dei bisogni a cui rispondere e sulla spesa necessaria.
5) Il lavoro e il sociale sono le due frontiere di impegno di questa Amministrazione.
L’attenzione del Comune di Ravenna a chi ha bisogno e a chi è più solo è massima. La qualità dei nostri servizi e l’amore per la verità fa dire a me e alla mia coalizione che su questo terreno non accettiamo lezioni dall’opposizione di centro destra.
È il vostro Governo che ha deciso di diminuire la spesa sociale e di tagliare quella per la scuola. Il buco dell’ex Consorzio non trascinerà con sé questa elementare verità.
6) Io mi assumo la responsabilità politica delle nomine che ho fatto in questi anni.
C’è un mio amico di Forlì che dice : “Di fronte ad un guaio per voi politici vale il detto quando anche il più patacca si chiama fuori, fuori non c’è più posto”.
I Ravennati mi conoscono, e sanno che non sono un politico così. Mi assumo sempre le mie responsabilità, ma non sono un fuscello che si fa sbatacchiare dalle polemiche politiche strumentali.
Mi assumo la responsabilità delle nomine che ho fatto in questi anni. Dunque, è mia la responsabilità delle nomine del presidente e del Cda dell’ex Consorzio.
È mia la responsabilità della nomina del presidente del Cda della nuova ASP che possono contare sul mio pieno sostegno. Quando li ho nominati non pensavo di lasciare loro una patata bollente.
Ho deciso questo ricambio totale un anno fa. Prima di venire a conoscenza del buco.
È mia la responsabilità di aver agito perché Savorelli non facesse il direttore dell’ASP. Anche qui siamo a prima della scoperta del buco.
7) Il 17 aprile, nella riunione drammatica nella quale il liquidatore informava i soci del buco, ci disse anche che alla prima richiesta di chiarimenti il dottor Savorelli aveva affermato che il buco non gli risultava.
Mercoledì scorso leggo su un quotidiano che il Consigliere Costa, oltre a dire che sono un bugiardo, dice che in Commissione di indagine, l’unica cosa vera detta da Savorelli, è che il Comune sapeva del buco.
Riassumiamo.
Ad aprile Savorelli dice al liquidatore che lui non è consapevole del buco.
A luglio dice che negli anni precedenti ne ero a conoscenza io.
Così si cerca di costruire il teorema “Il Sindaco non poteva non sapere”. L’opposizione di centro destra sta cercando di mettere la verità dove gli fa comodo.
Mi assumo la responsabilità politica di rafforzare i controlli.
Mi assumo la responsabilità di avere ancora più attenzione nella scelta di persone competenti che non tradiscano la mia fiducia. Cosa che ho sempre cercato di fare e che, in generale, mi è riuscita bene.
Mi impegno ad aprire una discussione sul livello della nostra spesa sociale.
Ero informato, anzi informatissimo, delle continue difficoltà economiche del Consorzio.
Da 4 anni il mio lavoro è fatto anche di un continuo sforzo per rispondere ai bisogni dei cittadini senza mandare all’aria i conti del Comune.
Sono informato, informatissimo, delle difficoltà economiche che abbiamo in tutti i campi delle nostre attività.
Per tornare al Consorzio con incontri, riunioni e lettere i miei collaboratori e l’ex Presidente Preda mi hanno indicato problemi e sollecitato soluzioni.
Ma il teorema che il Sindaco non poteva non essere a conoscenza del buco quello no. È un sillogismo che respingo con forza.
Ma su questo c’è un fatto risolutivo: chi può sostenere in buona fede che il Comune, sapendo del buco, affida il tutto ad un liquidatore quando invece poteva tenere in vita l’ex Consorzio e gestire il disavanzo con una variazione di bilancio?
Su questo punto mi fermo.
Ho chiarito quello che penso del teorema.
Oggi non difendo me stesso.
Voi dell’opposizione di centro destra avete scelto per ragioni elettorali di provare a colpire il bersaglio grosso.
Io difendo un’idea della politica, una pratica di buon governo che ha nel buco dell’ex Consorzio una dolorosa eccezione.
Io difendo una coalizione politica che fa della qualità dei servizi alle persone che hanno bisogno la sua frontiera fondamentale”.