Marina, il grido di dolore dei ristoratori: “Costretti a chiudere, perse decine di migliaia di euro”

Centinaia di prenotazioni disdette e migliaia di euro, in alcuni casi anche decine di migliaia, di danni. Il bilancio del “bomba day”, per i ristoratori di Marina di Ravenna è già tragico.

Quasi tutti i locali più famosi e gettonati – Trattoria Cubana, I pescatori, Da Matteo, Saporetti, Al Porto, Al Sorriso ecc… – si trovano in zona di evacuazione, ma anche se si fossero trovati nella fascia dei 400 metri sarebbero stati inaccessibili, a meno di non rinchiudere i clienti tra le proprie mura prima delle 9 e liberarli dopo le 15. Qualcuno è chiuso per ferie, ma per quelli aperti sarà una domenica di lacrime.

 

“Noi avevamo 150 persone prenotate – spiega uno dei titolari della trattoria I pescatori, in via Molo Dalmazia, proprio davanti al canale -. Per fortuna siamo riusciti a rintracciarli tutti e a disdire le prenotazioni. Devo dire che l’hanno presa bene e qualcuno ha riprenotato per la domenica successiva, nella speranza che il mare grosso non costringa a ripetere tutta l’operazione…”. La stima del danno economico si aggira sui 6-8mila euro. “Ma è una stima per difetto perché, per esempio, il cartoccio non è calcolabile”.

 

Non è andata altrettanto bene alla Cubana, la storica trattoria di Marina, meta di gite enogastronomiche da tutta l’Emilia. Le prenotazioni, solo per il primo turno, erano 300. “Avevamo la sala al completo già da molto tempo. Siamo riusciti a contattare e disdire le prenotazioni dei gruppi più grandi, ma non quelle dei tavoli più piccoli. Non tutti i clienti l’hanno presa bene, senza contare che qualcuno arriverà qua e scoprirà sul posto di non poter accedere alla zona. Per noi si tratta di un danno economico enorme solo per i tavoli, senza contare il cartoccio”.

 

“La domenica è l’unico giorno in cui si lavora – aggiunge la titolare del ristorante Da Matteo -. Noi avevamo circa quaranta prenotazioni e, purtroppo, non siamo riusciti a contattare tutti per spiegare la situazione. Chi verrà e si troverà nell’impossibilità di accedere alla zona speriamo che sia comprensivo, altrimenti perderemo dei clienti”. Anche in questo caso, se il danno economico dei tavoli è quantificabile piuttosto facilmente (un menù completo si aggira sui 45 euro), altrettanto non è per il cartoccio, che richiama diverse centinaia di persone.

 

“Per noi – dicono quasi all’unisono – la scelta della domenica come giorno per le operazioni di trasporto dell’ordigno è un danno enorme. Meglio sarebbe stato scegliere un giorno feriale, magari in occasione della chiusura delle scuole”.

In paese si rumoreggia anche del desiderio di alcuni operatori di costituirsi parte civile nel procedimento che vede imputate le persone ritenute responsabili del trafugamento dell’ordigno bellico, trovato durante le operazioni di escavo del Candiano e trasportato in segreto nella piallassa Piombone. Tuttavia, si teme che i danni, alla fine, potrebbero superare i vantaggi.

 

Vania Rivalta