Responsabili dei ‘colpi’ all’Unicredit e alla Bcc di circa un mese fa

Indagini serrate, ma anche qualche ingenuità di troppo commessa dai malviventi hanno permesso alla Squadra mobile della questura e ai carabinieri del Nucleo investigativo di arrestare i 2 rapinatori responsabili dei ‘colpi’ alla filiale Unicredit di via Fiume Abbandonato a Ravenna, avvenuta il 24 settembre, e alla filiale Bcc di San Pancrazio di Russi, messa a segno una settimana dopo.
I due, di 22 e 23 anni, sono stati arrestati ieri mattina a Catania, nelle rispettive abitazioni, senza causare particolari problemi alle forze dell’ordine.
Nonostante la giovane età, i due, in fatto di attività criminose possono vantare curricula di tutto rispetto. Una circostanza che ha convinto il giudice per le indagini preliminari, dietro richiesta del Pm Cristina D’Aniello, a emettere un’ordinanza di custodia cautelare.

La prima rapina risale al 24 settembre quando i due, a volto scoperto, si presentano all’interno della filiale Unicredit di via Fiume Montone Abbandonato proferendo la classica frase: “Questa è una rapina”. Il bottino è piuttosto magro, circa 1.200 euro. Sul posto interviene la polizia. I due spariscono, ritornano a Catania, ma devono aver individuato nelle banche ravennati bersagli appetibili.

Tornano, infatti, sei giorni dopo, per colpire la Bcc di San Pancrazio di Russi. Stesso modus operandi: i due entrano a volto scoperto, ma questa volta armati di cutter, e avvertono di essere rapinatori. Il bottino, in questo caso, è più sostanzioso, circa 9mila euro. Ma uno dei rapinatori commette un errore fatale, perché saltando il bancone degli sportelli lascia le proprie impronte digitali.
I carabinieri, intervenuti in questa seconda rapina, iniziano a collaborare con la polizia. Il confronto antropometrico delle immagini riprese dalle videocamere di sicurezza non lascia spazio a dubbi: i responsabili delle due rapine sono le stesse persone.
La consultazione del database Afis permette, poi, di dare un nome alle impronte digitali trovate e parte una ‘caccia all’uomo’ a livello nazionale, che si conclude con l’individuazione dei due giovani a Catania.
Ora, i rapinatori si trovano nel carcere della città in cui risiedono, mentre procedono ulteriori indagini per verificare eventuali loro responsabilità in altre rapine. (v.r.)

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