Le giovani ravennati sono state arrestate dalla polizia

Sono entrate al Coin poco prima dell’orario di chiusura, ‘armate’ di passeggino, con il figlio di appena due anni di una di loro a bordo, e la chiara intenzione di fare incetta di prodotti di profumeria.
E’ una storia di degrado quella che ha visto protagoniste tre giovani ravennati, due sorelle e un’amica, tutte tra i 18 e i 19 anni. Le ragazze, nella serata di ieri, entrano nel nuovo grande magazzino che ha preso il posto della Upim e cominciano rubare piccoli prodotti di bellezza: rossetti, ciprie, profumi ecc…
Ne fanno letteralmente incetta, utilizzando come nascondiglio il passeggino col bimbo, probabilmente pensando che fosse insospettabile. Poi prendono qualche capo di abbigliamento e si dirigono verso i camerini di prova.
Lì, con un coltellino svizzero, aprono le confezioni dei prodotti e tolgono le etichette antitaccheggio e i cartellini. Quando non è possibile, non si fanno scrupoli a rompere i contenitori. I rifiuti vengono nascosti dietro un divanetto presente nella cabina.

Ma tutte queste manovre non sono sfuggite all’addetta alla sicurezza della Coin, che prima chiama la polizia e poi, fingendosi una cliente, va a occupare una cabina di prova adiacente a quella dove si trovano le tre ragazze e il bambino. Lì si accorge di quanto sta accadendo e fuga ogni dubbio residuo.
Credendosi ormai al sicuro, le giovani escono in strada, dove trovano la polizia che le arresta per furto aggravato. Il bottino ammontava a circa 500 euro. I prodotti, mancanti di parti essenziali, non potranno nemmeno essere rimessi in vendita.
Le ragazze, che in due casi hanno precedenti per resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia, verranno giudicate per direttissima nella giornata di oggi.

Anche se particolarmente grave, anche per lo sfruttamento di un bambino, non si tratta del primo caso di furto al nuovo grande magazzino, che sembra aver attratto frotte di ladri. (v.r.)

Articoli correlati:
Grandi magazzini, grande taccheggio