
Maestri (Pd): “Inviterò i cittadini extra Ue a iscriversi al partito, così da poter votare”
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Andrea Maestri, capogruppo Pd, sul compromesso con il Pri in merito al voto dei cittadini stranieri alla primarie del centrosinistra.
“Mi rendo conto che il compromesso raggiunto è probabilmente l’unico possibile e praticabile, ma devo dire che non può tuttavia confliggere con alcune regole fondamentali.
Sui valori e sui principi nulla quaestio: ognuno ha i propri e se qualcuno ritiene che far votare i cittadini stranieri alle primarie “falsi” il risultato è bene che faccia seriamente i conti con la realtà in cui viviamo e non cerchi di rifugiarsi in una realtà irreale dove certi elettori non esistono. Per statuto il Pd consente il voto ai cittadini stranieri extracomunitari
nelle primarie: basta esibire la carta d’identità e il permesso di soggiorno (o la richiesta di rinnovo).
Sto in questo partito anche per questo e con orgoglio. La legge (D.Lgs. 286/98, Testo Unico Immigrazione, altrimenti noto come Legge Turco-Napolitano, modificata nel 2002 dalla cd. Bossi-Fini) stabilisce che “Lo straniero regolarmente soggiornante partecipa alla vita pubblica locale” (art. 2) e che “il titolare del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo può: partecipare alla vita pubblica locale, con le forme e nei limiti previsti dalla vigente normativa.” (art. 9).
Ora, con tutta la buona volontà e con tutto il buon senso possibile, che per le primarie di coalizione del centro-sinistra per la provincia di Ravenna si stabiliscano regole più arretrate della Bossi-Fini ha veramente i baffi!
Chi vive, lavora, studia in Italia ed è in regola col permesso di soggiorno non può essere discriminato per la sua origine e cittadinanza: noi del Pd lo sappiamo bene e siamo concretamente impegnati per favorire una società aperta e ordinata, in cui l’inclusione favorisca la coesione e la crescita complessiva della comunità.
Tuttavia, in queste benedette primarie, potranno votare, ad esempio, i cittadini italiani di origine straniera ma non i lungo-soggiornanti, cioè i titolari di carta di soggiorno a tempo indeterminato, acquisita dopo 5 anni di regolare soggiorno in Italia. E perché mai? Sono lavoratori e famiglie che hanno deciso di vivere qui “a tempo indeterminato”, sono persone e famiglie che hanno diritto di:
a) fare ingresso nel territorio nazionale in esenzione di visto e circolare liberamente sul territorio nazionale;
b) svolgere nel territorio dello Stato ogni attività lavorativa subordinata o autonoma salvo quelle che la legge espressamente riserva al cittadino o vieta allo straniero;
c) usufruire delle prestazioni di assistenza sociale, di previdenza sociale, di quelle relative ad erogazioni in materia sanitaria, scolastica e sociale, di quelle relative all’accesso a beni e servizi a disposizione del pubblico, compreso l’accesso alla procedura per l’ottenimento di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma non di partecipare alla vita pubblica locale?
Il Pd mi pare abbia faticosamente e suo malgrado raggiunto l’unico compromesso
possibile con l’alleato Pri, ma adesso il risultato delle primarie sarà “falsato” da molti stranieri che per partecipare alle nostre primarie si iscriveranno ai partiti in competizione, per giusta voglia di partecipare e di contare nella vita pubblica della provincia dove hanno scelto di vivere. Io, nell’esercizio dei miei diritti di iscritto a un partito che amo e difendo
e che voglio contribuire a rendere migliore, state sicuri che promuoverò una massiccia campagna di adesioni di cittadini stranieri al Partito Democratico, del resto il proselitismo è il primo dovere di ogni iscritto e io su questo fronte ho sempre cercato di fare del mio meglio”.