Appuntamento venerdì 12 novembre con le “Conversazioni ravennati”

Venerdì prossimo, 12 novembre alle 17.30, nuovo appuntamento per le Conversazioni Ravennati, il ciclo di conferenze inaugurato la scorsa settimana dal filosofo Massimo Cacciari registrando il tutto esaurito del Teatro Alighieri.

Al centro dell’iniziativa, che eccezionalmente si svolgerà di venerdì e al Palazzo dei congressi (anziché il giovedì all’Alighieri), Gianni Vattimo affronterà un ideale dialogo a distanza con Nietzsche.

Per Vattimo sarà l’occasione per spiegare come il “pensiero debole” da lui elaborato rappresenti non soltanto una serena accettazione del tramonto della metafisica occidentale, compiutosi con l’opera di Friedrich Nietzsche, ma anche una consapevole presa di posizione di portata fondativa per la filosofia post-moderna.

Come ricordano i promotori dell’inziativa, “non ci sono ‘fatti’, ma solo interpretazioni: la sconvolgente sentenza di Nietzsche – a cent’anni dalla morte – non è stata mai di così bruciante attualità, come nel secolo che ci lasciamo alle spalle. A dimostrarlo, se ce ne fosse bisogno, è anzitutto la ricezione che la sua opera ha avuto nel pensiero novecentesco.

Il punto centrale della filosofia nietzscheana consiste nella sua opposizione critica ad ogni visione del mondo data; anche perché l’unico modo per restare fedeli a colui che insieme a Marx, delinea le grandi questioni del pensiero contemporaneo, come Vattimo ben sa – è essergli ingenerosamente infedeli.

Studioso di Nietzsche e di Heidegger, allievo di Pareyson e successivamente di Gadamer, Gianni Vattimo è nato a Torino nel 1936 dove ha studiato e si è laureato in filosofia. Ha conseguito la specializzazione all’Università di Heidelberg. Dal 1964 insegna filosofia teoretica all’Università di Torino, dove è stato anche Preside della Facoltà di Lettere. Ha insegnato come visiting professor in varie università degli Stati Uniti”.