
Il lascito a sostegno di dipendenti e pensionati dell’ente
Il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità il regolamento di attuazione delle disposizioni testamentarie dell’eredità Caletti, comunica in una nota la Provincia.
La presidente del consiglio provinciale, Elena Rambelli, ha ricordato che “il primo giugno 2001 si è spenta, a Ravenna, Adriana Caletti figlia del primo presidente della Provincia, Bindo Giacomo Caletti che ricoprì tale carica dal 1951 al 1956 e nuovamente dal 1960 al 1965. Nel proprio testamento, Adriana Caletti ha designato la Provincia quale successore a titolo universale della propria eredità. Dal testamento emerge, tra l’altro, in merito alla destinazione del capitale devoluto alla Provincia, la volontà della defunta che i frutti del capitale fossero destinati a beneficio dei dipendenti o pensionati in momentaneo stato di necessità o per accesso a case di riposo.
La Commissione Affari Generali ed Istituzionali, in ottobre, ha predisposto un regolamento con il quale vengono stabilite le modalità per la gestione dei frutti del fondo denominato “Bindo Giacomo Caletti”.
I benefici sono concessi nell’ambito delle seguenti tipologie di intervento, in ordine di priorità: servizi alla persona e ambito sanitario; istruzione e formazione; altri sostegni economici.
Il regolamento prevede che sia istituita una commissione per l’esame delle domande , composta dal presidente della Provincia, due consiglieri provinciali, di cui uno di minoranza; il segretario generale e un dipendente. La Commissione resta in carica tre anni e comunque non oltre la scadenza del mandato del presidente della Provincia.
“La Commissione accerta entro il 31 gennaio l’ammontare dei frutti maturati nell’anno precedente, e ne da comunicazione ai dipendenti.Le decisioni saranno prese a maggioranza assoluta. Il Presidente entro il 30 giugno di ogni anno dovrà presentare una relazione al consiglio provinciale. L’applicazione del regolamento – ha concluso Rambelli – è in via sperimentale per un anno”.
Nel corso del dibattito sono intervenuti:
Oriano Casadio, vicepresidente del consiglio provinciale e consigliere FI-PdL: “L’eredità Caletti è una questione annosa. Verrebbe da dire che finalmente si è giunti a un regolamento che è frutto di un buon lavoro collegiale a più mani suscettibile naturalmente di miglioramenti in corso d’opera, ma che rappresenta un passo importante per questo Ente.”
Roberto Bolognesi, capogruppo Gruppo Misto: “Il regolamento è frutto di un accordo trasversale che però ha richiesto una gestazione piuttosto lunga. Invito tutti a riflettere sul ruolo svolto in quest’occasione dal consiglio provinciale, che ha scelto di portare a compimento qualcosa che avrebbe dovuto fare da tempo. Per troppo tempo, infatti, non si è voluto trattare di questa questione. Tempi e modi di attuazione di questa delibera, infatti, sono stati decisi altrove e non in quest’aula che era la sede più idonea per farlo, e questo anche perché troppo spesso i poteri e le funzioni delle assemblee elettive vengono superate e messe in secondo piano.”
Massimo Mazzolani, capogruppo AN- PdL: “La commissione consiliare in sole quattro sedute ha predisposto una bozza di regolamento a dimostrazione del fatto che, non appena, è chiamato al proprio lavoro, il consiglio provinciale adempie ai suo compiti in tempi ragionevoli. Il ritardo decennale con cui questa delibera giunge al voto non può essere imputata al consiglio.”
Guido Fabbri, consigliere Pd: “Sottolineo l’assoluta importanza di questa delibera . Questo regolamento si doveva fare nella scorsa legislatura. Oggi però, grazie anche al senso di responsabilità di tutti, si è riusciti ad ottenere un regolamento che supera questa mancanza, e che vuole offrire da subito l’opportunità di usufruire di un sostegno.”
Fabio Bocchini, capogruppo Pri: “Va riconosciuta all’opposizione un alto senso di responsabilità testimoniato dal fatto che, in commissione e in consiglio, ha fattivamente collaborato alla redazione di questo regolamento. In effetti, in questa vicenda, il consiglio provinciale è stato per troppo tempo svuotato delle sue prerogative. Oggi però siamo arrivati ad un regolamento, che seppur con alcuni limiti e criticità, soggetto necessariamente a modifiche ed aggiustamenti, rappresenta un punto di partenza importante.”
Giovanna Benelli, FI-PdL: “Sono passati dieci lunghi anni in cui io ho presentato interpellanze che nessuno ha mai preso in considerazione. Con questo regolamento non risolviamo nessun problema ma più semplicemente diamo mandato a una commissione di riunirsi e decidere. Mi chiedo come mai i fondi a disposizione oggi sono passati da poco più di 800mila ad un milione e mezzo”.
Vincenzo Galassini, capogruppo FI-PdL: “Voteremo a favore del regolamento perché lo riteniamo giusto, ma il nostro giudizio politico sull’operato della giunta e del suo presidente nella gestione dell’eredità Caletti è negativo. Un padre padrone che ha bloccato tutto per dieci anni, prima di dare la parola al consiglio. Mi offende infine che, al momento di votare, in consiglio siano assenti il presidente e tutta la giunta ad eccezione di un solo assessore. Così s’insultano i dipendenti più bisognosi.”
Angelo Zoli, capogruppo Pd, ha chiesto che nel prossimo consiglio si proceda alla designazione dei due consiglieri, in modo tale che la commissione possa avviarsi alla sua costituzione operativa.
La presidente Rambelli, ha ricordato che ” in questa vicenda occorre superare i limiti e le problematicità di questi ultimi anni, e guardare avanti. Oggi abbiamo fatto qualcosa che ci competeva, un nostro dovere. Nulla di più. Non ci possono essere rivendicazioni, né tanto meno merito per gli uni e demeriti per gli altri. Al di là delle polemiche, il patrimonio è stato amministrato con acume e responsabilità, ed è un patrimonio inviolabile . Dobbiamo piuttosto concentrarci sul presente, provvedendo quanto prima alla nomina dei componenti della commissione, e garantire che i dipendenti siano informati e possano quanto prima nominare il proprio rappresentante. Dobbiamo ricordarci che da oggi i dipendenti avranno a disposizione quel sostegno che la signora Caletti volle offrire in memoria del padre”.