Benzoni (LpRa): “Il rinvio dei lavori si ripete da 40 anni”
“La via Cervese ancora una volta torna ad essere teatro di morte andando ad incrementare il numero, già troppo alto, delle vittime”. A parlare è Gianluca Benzoni, Lista per Ravenna.
“L’angoscia di fronte a queste notizie è grande quanto la consapevole impotenza di non poter fare nulla per evitare l’evento ormai irreparabile. Una giovanissima deceduta e altri tre giovani dovranno lottare per convivere con il ricordo di questo terribile episodio che segna la loro vita e quelle delle rispettive famiglie. Si ricercheranno le cause dell’incidente, emergeranno una serie di fattori, probabilmente qualche causa prevarrà sulle altre, si inizierà ad addebitare le colpe ma non ci saranno mai vinti o vincitori”.
“Chi conosce il numero degli incidenti mortali sulla Via Cervese ha la consapevolezza della pericolosità di questa via, ma forse è meglio non renderlo pubblico! In una politica che vuole incrementare la sua forza con interventi sul problema della sicurezza stradale, di fronte ai dati della Cervese tutto crolla; non c’è intervento di sicurezza stradale che possa reggere il confronto con la più grave pericolosità della Via Cervese”.
“Un comunicato stampa di qualche tempo fa ci informava di una nuova Via Cervese, che dovrà essere costruita a stralci, in totale saranno 3 stralci. L’inizio dei lavori è “regolarmente rinviato” al 2012, con tanti se e tanti ma. L’eventuale inizio lavori, se tutto andrà a buon fine riguarderà il tratto meno pericoloso, quello più prossimo al casello autostradale di Forlì e poi tutto si bloccherà perché oggi è disponibile una somma che copre meno della metà dei costi ad oggi previsti. Un rinvio che si ripete da 40 anni come può essere credibile!”
“Prima addirittura c’erano anche le piante. Oggi però, pianta o no, la strada rimane decisamente troppo stretta e pericolosa soprattutto se consideriamo: le dimensioni ridotte della strada;
le dimensioni dei veicoli, decisamente più grandi rispetto a qualche decennio fa, basti pensare ai nuovi SUV; l’incremento del traffico, in progressivo aumento è anche il numero degli autocarri e autotreni che transitano prepotentemente nella strada, sicuri, fra l’altro, di non avere controlli di polizia perché non vi sono spazi per poterli fermare; l’assenza totale di autovelox fissi: la strada collega Forlì a Cervia, attraversa almeno 3 comuni, attraversa oltre 10 centri abitati ma nulla, nessun velox fisso è installato nella strada; non esistono marciapiedi, non esistono piste ciclabili se non in qualche breve tratto di strada; l’esponenziale aumento di traffico che caratterizza il periodo estivo, poiché la via Cervese è l’unica strada che collega l’uscita dell’autostrada di Forlì con Lido di Savio, Lido di Classe, Cervia e Milano Marittima compresi. Le banchine stradali già ridottissime di suo, stanno franando e favoriscono la fuoriuscita di strada di tutti i veicoli, autotreni compresi”.
“Eppure, questi forti ed indiscutibili indici di pericolosità, sommati al numero, fin troppo elevato, di vittime stradali, pare che non bastino ai nostri politici per rappresentare agli organi competenti l’urgenza di una nuova Via Cervese a tutela della sicurezza stradale e degli abitanti dei numerosi centri abitati che la strada attraversa. Gli esponenti politici di tutti i comuni interessati alla via Cervese non si sentano una minor responsabilità per il fatto che l’indice di mortalità relativo a questa via viene frazionato fra i vari Comuni e Province. Al contrario questo aspetto può e deve essere un punto di forza per far meglio valere i propri motivi e rappresentare l’urgenza improrogabile della messa in sicurezza della Via Cervese. Non si può attendere oltre e il 2012 non deve segnare l’inizio lavori di , forse, un primo stralcio, il 2012 deve segnare la fine dei lavori di costruzione della nuova Cervese, e che sia una strada ragionata e programmata per essere funzionale nel lungo periodo, e che tenga conto anche della necessità di creare una strada di collegamento con il mare, capace di contenere tutto il traffico estivo.
Basta con i rinvii è tempo di agire! Dunque i rappresentanti dei vari Comuni e Province in nome di tutte le vittime stradali di questa strada si uniscano per far sentire a gran voce l’urgenza e l’improrogabilità dell’intervento a tutela di una sicurezza pubblica che da decenni non esiste. Nel frattempo, per disincentivare le frequenti folli velocità si chiede l’installazione immediata di velox fissi. E che il 2012 sia l’anno che segni la fine lavori per la nuova strada”.