Sono questi gli enti che a Ravenna beneficeranno della discussa “legge mancia”

Cancellata con la Finanziaria del 2008 dal governo Prodi, la riesumata “legge mancia” – fondi straordinari a pioggia su una serie di iniziative scelte in maniera arbitraria dalla Commissione Bilancio di Camera e Senato – ha portato a Ravenna un milione e 200 mila euro.

800mila euro andranno a RavennAntica per la ristrutturazione di una palazzina che diventerà l’ingresso del Museo archeologico di Classe: l’intervento non era stato incluso nel progetto di allestimento del museo e del parco, perchè non ci sarebbero stati fondi sufficienti. La palazzina in questione, come ha spiegato la presidente di RavennAntica, Elsa Signorino, costituirà l’ingresso al pubblico del parco e del museo archeologico. E’ costituita da tre piani e uno interrato, per una superficie utile di circa 800 metri quadrati.
Oltre all’ingresso, l’immobile ospiterà il centro direzionale per la gestione del parco e per l’erogazione di tutti i servizi.

Il Teatro Socjale di Piangipane riceverà 400mila euro, che serviranno per abbattere i debiti dovuti alla ristrutturazione abbattuto e altri lavori di miglioramento, compresi i primi passi verso l’allestimento del museo della cooperazione. Il presidente Tiziano Mazzoni ha ricordato l’enorme impegno economico – 1 milione 200mila euro – che qualche anno fa è stato necessario per restaurare il teatro, costruito tra il 1920-21 dalla cooperativa braccianti, ed evitargli un’ingloriosa trasformazione in condominio. Al raggiungimento della cifra necessario avevano contribuito le fondazioni bancarie con finanziamenti a fondo perduto e i soci con proprie sottoscrizioni, ma era stato comunque necessario ricorre a mutui e prestiti.

E’ stato il senatore Vidmer Mercatali, capogruppo Pd nella commissione Bilancio di palazzo Madama, a prospettare alla fondazione RavennAntica la possibilità di utilizzare l’ampiamente criticata “legge mancia”, che distribuisce risorse (tra il 2009 e il 2011, tra Camera e Senato, si parla di 312 milioni di euro) su base pressoché discrezionale (il 70% spetta alla maggioranza, il 30% all’opposizione). Gran parte dei fondi targati Pd è stata destinata alle zone terremotate dell’Abruzzo, un’altra parte a progetti utili per la comunità. Tra questi ci sono anche i due ravennati.

Soddisfatto l’assessore Alberto Cassani, secondo il quale però “I fondi per la cultura vengono costantemente tagliati e in più manca totalmente la programmazione. Certo, questa iniziativa ci dà una boccata di ossigeno, ma la situazione è e rimane grave”.