“E’ in atto una desertificazione”: il grido di allarme di un gruppo di cittadini

 

“Erbacce, rovi e pungitopo stanno avendo il sopravvento e i pini stanno morendo. E’ in atto un processo di desertificazione e nessuno dice niente”.

La denuncia arriva dall’avvocato Roberto Fabbri, che si è fatto promotore di una protesta che ha raccolto una settantina di adesioni. Si tratta di cacciatori, cercatori di funghi e di tartufi. E’ legata in particolare ad una parte della pineta Ramazzotti (o della Ghigia), a poca distanza dalla pineta di Classe: ma la situazione non è molto diversa nelle altre, San Vitale compresa. “Le denunce dei cacciatori sono sempre state sottovalutate ma purtroppo il tempo ci sta dando ragione”.

 

Anche a un profano, il bosco non appare rigoglioso, ma soprattutto è evidente lo stato di incuria e abbandono. Ho sentito parlare di cuneo salino – prosegue Fabbri – ma qui non c’entra nulla. Il problema, qui, è che questi alberi non hanno luce, non hanno aria. Questo senza parlare del rischio di incendio. Se, per cause naturali o dolose, il sottobosco prendesse fuoco, le fiamme sarebbero incontrollabili”.

 

Nell’area più a ovest, i pini sono stati nel tempo sostituiti da faggi, ma anche questi non godono di buona salute. Oltre, ci sono solo erbacce. “Qualche decennio fa era tutto bosco. Questo è quello che accadrà anche alle altre zone. Chi dice che le pinete non stanno morendo, o non sa quel che dice o è in malafede, perché basterebbe che venisse qui per rendersene conto”.

La proliferazione incontrollata del sottobosco non avrebbe portato giovamento nemmeno alla fauna selvatica. “Gli animali – spiega Fabbri – non hanno di che cibarsi”. I firmatari del documento chiedono di correre “immediatamente ai ripari”, seguendo l’esempio di ciò che viene fatto nelle più famose zone boschive europee (Austria o Germania) o italiane (Trentino Alto Adige), dove i boschi “vengono puliti e disboscati regolarmente, pena il loro decadimento, e le specie nocive, o opportuniste, eliminate per tutelare il patrimonio forestale, faunistico e ittico che ha sempre fatto parte del loro ecosistema. Qui, invece, i gamberi rossi stanno sterminando tutte le altre specie, mentre tutti conoscono i danni delle nutrie”.