Ancisi (LpRa) critica il Pue di Marina

La costruzione della nuova circoscrizione-centro polivalente di Marina di Ravenna va avanti e proporzionalmente cresce lo sgomento degli abitanti, che vedono ‘soffocare’ le vie adiacenti e la piazza Marinai d’Italia, ormai quasi scomparsa.
La denuncia arriva dal capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che sottolinea anche come la situazione sia destinata a peggiorare con la costruzione di edifici residenziali al posto della ex scuola elementare (attualmente sede del centro polivalente) e della ex scuola elementare.
Di seguito, la nota di Ancisi.

“Man mano che cresce la costruzione del cosiddetto Centro Multiservizi di Marina di Ravenna al posto della storica piazza centrale Marinai d’Italia, con le massicce colate di cemento che sorgono addirittura a filo di ogni confine, strada o marciapiedi, lo sgomento di molti abitanti del paese aumenta in proporzione. Lista per Ravenna ne raccoglie quotidianamente, oltre allo sdegno, la richiesta pressante di sapere come si sia potuto arrivare a tanta barbarie urbanistica e come si sia atteggiata al riguardo l’opposizione. Ecco la nostra risposta.
Si tratta del Programma di riqualificazione urbana (Pru) denominato “Marina Centro”. Comprende un lotto A, localizzato a nord di via Volturno fino a via Callegati, composto da edifici di quattro piani ad uso misto abitativo, commerciale e uffici, situati su viale Vecchi, e da edifici di tre piani ad uso solo abitativo su via XXIV Maggio; e un lotto B, a sud di viale Volturno e fino a via IV novembre, costituito da un edificio a tre piani ad uso uffici pubblici, appartamenti e negozi. In questo condominio, saranno inseriti gli uffici pubblici di Marina di Ravenna, a cominciare dalla nuova sede della circoscrizione.

Il piano fu adottato dal consiglio comunale il 15 luglio 2004 col voto contrario delle opposizioni, esclusa l’astensione di Cesare Sama di Forza Italia; fu approvato definitivamente l’8 novembre, allo stesso modo, con l’aggiunta, all’astensione di Sama, del voto di Stefano Cortesi Siboni di Forza Italia.
Confermo alla lettera, in proposito, i pareri che espressi allora. Nella commissione urbanistica del 23 giugno 2004, in cui si discusse questo PUE per la prima volta,  misi a verbale quanto segue: “Bisogna chiedersi che tipo di Marina di Ravenna vogliamo, se sul tipo di Milano Marittima o Porto Cervo, allora va benissimo. Se vogliamo salvare quella che è stata l’anima di questa località, questa viene snaturata. Non è più il centro della Marina di Ravenna che si è sempre avuto; non è della gente che ci vive”. Il 15 luglio, mi spiegai meglio in consiglio comunale: “Il componimento è stato svolto, sul piano tecnico-professionale, con cura, perizia e perfino passione (dall’arch. Leonardo Rossi del Comune), ma è profondamente sbagliato il tema assegnato di fatto dalla politica: ‘Come rendere anonimo, impersonale e senz’anima il centro storico di Marina di Ravenna’. La vecchia piazza centrale avrebbe richiesto di essere ristrutturata e riqualificata, abbellita di verde e arredata, a misura degli abitanti radicati nella località, ma non rimpicciolita, snaturata e stravolta da un insieme di massicce costruzioni residenziali, miste a esercizi commerciali ed uffici, da vendere a caro prezzo, non distinguibile da tante nuove lottizzazioni urbane: in poche parole, sarà cancellata l’identità popolare del centro storico di Marina, che non aveva affatto bisogno di maggiori quantità volumetriche, né di trapianti urbanistici, ma di una rispettosa opera qualitativa di restauro, ricucitura, pulizia e arredo. Nell’insieme, spicca deteriore la scelta di inserire e frazionare gli uffici pubblici in appartamenti compresi entro condomini residenziali e commerciali, cancellando anche l’identità fisica della vecchia “delegazione” (oggi Circoscrizione, ma chiamata sempre così dal popolo di Marina). Sarà forse coerente con la spersonalizzazione di questa lottizzazione, ma i cittadini vorrebbero piuttosto riconoscersi in una ‘casa’ pubblica e non rischiare, sbagliando porta, di chiedere un certificato di anagrafe ad un’agenzia privata”.
Precisando che la realizzazione di tutto il programma urbanistico è nelle mani di chi ha costruito Marinara, violentando e cancellando anche la spiaggia centrale di Marina di Ravenna, si dice tutto, non escludendo che la crisi in cui si dibatte la speculazione edilizia a terra del porto turistico si estenda rovinosamente anche su quella in atto nel centro storico del paese. Peraltro, l’inizio della costruzione di queste nuove lottizzazioni è avvenuto mentre era già esplosa la crisi economico-immobiliare-finanziaria, con migliaia di unità residenziali e commerciali invendute, della quale le avvisaglie si avevano da tempo. Non dimentichiamo, sempre a Marina, l’altro scandaloso maxi edificio che sta sorgendo sul viale litoraneo del centro storico, nell’ area dell’ex locale da ballo “Grotta verde”, dove il verde è stato largamente abbattuto, nonostante l’opposizione strenua di Lista per Ravenna.
Di fronte a questo scenario urbano da blade runner, è giunto il momento che Marina di Ravenna reagisca alla deriva in cui il potere politico che governa Ravenna l’ha trascinata. Lanciamo agli abitanti del mare l’idea che la loro rivolta prenda forma con le elezioni comunali della prossima primavera, forse l’ultimo tram da cogliere. In che modo se ne può discutere, senza escludere un passo indietro di Lista per Ravenna”.