Crollano i consumi di prosciutti ottenuti da maiali stranieri, tengono uova e prodotti tipici. I consigli di Coldiretti

Acquistare prosciutti, salumi e insaccati a denominazione di origine protetta per avere la certezza che siano ottenuti da maiali allevati in Italia. E’ quanto consiglia Coldiretti Emilia Romagna a fronte delle notizie provenienti dalla Germania sugli alti tassi di contaminazione da diossina delle carni provenienti dagli allevamenti tedeschi.

“L’Emilia Romagna – ricorda Coldiretti – è ricca di prodotti a denominazione d’origine derivati dal maiale, dai salumi Dop Piacentini agli insaccati modenesi (cotechino e zampone) fino ai prosciutti di Parma e Modena, nonché agli altri Dop nazionali come di San Daniele, Carpegna, Berico-euganeo, Toscano.
Per le carni fresche – prosegue Coldiretti – è preferibile rivolgersi direttamente agli allevamenti che fanno vendita diretta, molti dei quali sotto l’egida di Campagna Amica, che associa le aziende che assicurano una filiera agricola tutta italiana. Si tratta di una precauzione utile almeno fino a quando non verrà approvata definitivamente la legge sull’etichettatura d’origine annunciata per i prossimi giorni alla Commissione Agricoltura della Camera dopo il via libera alla deliberante concesso da tutti i gruppi parlamentari”.

Il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, ha sottolineando che “questa nuova emergenza cozza clamorosamente con l’inerzia comunitaria, riaffermata ancora pochi giorni fa con la contrarietà (esclusa Italia e pochi altri paesi) a una etichetta obbligatoria europea con l’origine degli alimenti in quanto sarebbe lesiva della libera concorrenza”.

Secondo i dati di Coldiretti, in Italia ci sono oltre 5mila allevamenti di suini (che allevano 9,3 milioni di capi), di cui mille solamente in Emilia Romagna, con la presenza di 1,6 milioni di maiali.

Consumi, vince il made in Italy
Crollano i consumi di formaggi e prosciutti low cost spesso ottenuti da maiali stranieri anche se “spacciati” come nazionali, mentre tengono quelli di uova grazie all’etichettatura di origine e sale la domanda di biologico, tipico e “Doc”, soprattutto per i salumi che garantiscono l’origine Made in Italy.

“L’etichettatura si conferma come uno strumento di rassicurazione importante nell’evitare un effetto psicosi nei consumi – sottolinea la Coldiretti -. L’obbligo di etichettatura, tra i prodotti minacciati dall’emergenza diossina, è però in vigore solo per le uova, la carne di pollo, il latte fresco che infatti – rileva la Coldiretti – non hanno risentito di un calo negli acquisti. A differenza dei salumi, mozzarelle e dei formaggi, per i quali l’etichettatura non è obbligatoria, la paura sta penalizzando soprattutto i consumi di prodotti low cost ottenuti molto probabilmente da latte e carne di maiale stranieri, mentre sembrano avvantaggiarsi i prodotti biologici, a denominazione di origine (Dop) e quelli acquistati direttamente dagli allevatori o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica”.

Diffidare dei salumi e dei formaggi venduti ad un prezzo eccessivamente basso è il consiglio della Coldiretti che invita a privilegiare gli acquisti diretti dagli allevatori o scegliere prosciutti a Denominazione di Origine. “Un effetto non positivo sugli acquisti si sta verificando anche – precisa la Coldiretti – per la carne di maiale fresca per la quale, a differenza di quella di pollo e bovina, non è previsto l’obbligo di etichettatura. Un grave danno per gli allevatori di suini italiani che, già in crisi, vengono ora colpiti incolpevolmente dalla mancanza di regole per la trasparenza dell’informazione che non consente di distinguere il prodotto nazionale da quello importato”.

“Un ritardo che – auspica la Coldiretti – verrà presto colmato con l’approvazione definitiva prevista per il 18 gennaio del disegno di legge in materia di etichettatura alimentare, in sede legislativa alla Commissione Agricoltura della Camera, che è una risposta concreta del nostro Paese ad una emergenza che sta raggiungendo dimensioni inquietanti”.