Lo schema ha avuto il via libera questa mattina dal Comitato promotore

Via libera allo schema contenente le linee guida per il programma di candidatura di Ravenna capitale della cultura europea nel 2019. Lo schema, elaborato dal gruppo di lavoro, è stato approvato questa mattina dal comitato promotore cui fanno parte la Regione, la Provincia, le città di Faenza, Rimini, Forlì, Cesena, Lugo, Cervia e l’unione dei comuni più piccoli.

Nel corso di una riunione in municipio è stato presentato l’elaborato quale risultato del gruppo di lavoro che – come ha spiegato Grazia Marini dirigente del servizio cultura – individua i principali obiettivi, le strategie e gli strumenti di lavoro. Tali elementi guida saranno al centro di “una open call”, nei prossimi giorni che darà vita a una consultazione di massa. Ciò che ne scaturirà servirà a riempire gradualmente la griglia con idee e proposte concrete, fino alla definizione compiuta di quello che sarà il dossier di candidatura ufficiale e formale nel 2012.

In apertura il saluto del sindaco Fabrizio Matteucci. Dopo aver salutato e ringraziato Sergio Zavoli presente alla riunione, Matteucci ha dato il benvenuto al neo prefetto Bruno Corda. “Apprezzo molto la serietà con cui si sta affrontando questa sfida – ha detto Corda -, soprattutto il fatto che vi sia il sostegno di città limitrofe che condividono il sentimento comune di valorizzare la cultura di tutto il territorio. Ravenna ha buone carte da giocare in questa competizione”.

L’assessore alla cultura Alberto Cassani è intervenuto per commentare il risultato del gruppo di lavoro che “nel nostro caso – ha detto – è composto da risorse intellettuali del territorio, Matera invece, che in quanto a stato di avanzamento è l’unica città alla pari con noi, ha invece optato per un gruppo di lavoro composto da specialisti poco legati alla realtà locale”.

Cassani è partito da Matera per parlare delle differenti modalità e tempistiche utilizzate dalle altre città italiane in competizione per il titolo di capitale europea della cultura. “Il quadro delle possibili candidature, oltre a Ravenna e Matera, vede in ordine di mobilitazione reale Siena, Venezia, Assisi e Bari città, che pur non avendo ancora definito le linee, stanno comunque investendo nella competizione. Nonostante gli annunci, appaiono ferme Torino, Palermo, Brindisi e L’Aquila, mentre in questi giorni si registrano le new entry di Carbonia e Catanzaro. Le nostre rivali più temibili sono Matera, Siena, e Assisi poiché hanno modelli territoriali e culturali simili a Ravenna e, come tali dovranno come noi fare i conti con città metropolitane del calibro di Torino, Bari, Palermo. La strategia dovrà essere tale da far prevalere il nostro modello su quello delle città metropolitane in lizza”.

Diversi spunti e contributi sono stati offerti dal dibattito, cui sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Forlì Roberto Balzani, e il vicesindaco di Faenza Massimo Isola, e l’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti che ha affermato: “Occorre sviluppare il punto riguardante la promozione della cultura come fattore di benessere trasformandolo da bene immateriale, cibo per l’anima, a catalizzatore di imprenditorialità per fornire idee al mondo della produzione. La Romagna può diventare il primo laboratorio di ricerca in questo campo inesplorato e distinguersi per originalità dalle altre realtà in competizione”.

In conclusione anche il placet di Sergio Zavoli allo schema di programma. “Ora è tempo di uscire all’esterno e dire al mondo la nostra volontà. E’ ora di metterci la faccia e promuovere Ravenna come punto di irradiazione di nuovi contenuti e valori”.