
Martedì 15 marzo alle 18
Proseguono gli Incontri Lettari alla sala d’Attorre di Casa Melandri. Martedì 15 marzo alle 18 verrà presentato il volume “Pier Damiani: il culto” ad opera di Ugo Facchini, parroco della cattedrale di Faenza.
All’incontro parteciperà Ivan Simonini, il sindaco Fabrizio Matteucci e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Lanfranco Gualtieri.
Il libro
Inediti sono qui i documenti delle oltre dieci ricognizioni storiche sulle reliquie di Pier Damiani, inediti sono gli atti del Processus per il riconoscimento del culto, inedite 70 illustrazioni a colori, inedita la trattazione – sistematica – dell’argomento. Infatti, benché Pier Damiani sia stato studiato da fior d’autori, tanti aspetti non sono stati mai approfonditi: tra essi, il culto (tema esaminato un secolo fa da monsignor Lanzoni limitatamente a Faenza e da alcuni contributi per la diocesi di Velletri). Nel presente libro il culto è inteso da Don Facchini come carte e luoghi ma anche come dati che solo oggi la scienza ci aiuta a penetrare. Leggendo Pier Damiani qualcuno si è chiesto se ciò che scriveva era davvero vissuto o era un indirizzo nuovo offerto ideologicamente al mondo monastico. I digiuni, le aspre penitenze, le autoflagellazioni, le rinunce, fino a che punto lui stesso le aveva sperimentate? Fino alle estreme conseguenze fisiche? Da che pulpito veniva la predica? Ora il resoconto di traslazioni e ricognizioni delle ossa ci porta a una conoscenza precisa di questo gigante dell’XI secolo. L’ultima ricognizione rivela che sul margine superiore della faccia anteriore delle due rotule ci sono numerosi sottili solchi paralleli ad andamento verticale, solchi che si rinvengono pure, sebbene più sfumati, sulla faccia posteriore delle ossa calcaneari. Relazionando sulla ricognizione, il dottor Missiroli collega tali incisure alla continua tensione cui furono sottoposte le suddette strutture anatomiche per la prolungata posizione genuflessa. Pier Damiani è dunque un autentico testimone del cristianesimo per gli scritti e l’azione riformatrice di Chiesa e monachesimo ma innanzitutto per l’esempio di vita: insegnava la sua più profonda esperienza umana e spirituale. L’excursus cronologico sulle molteplici sepolture di Pier Damiani getta quindi nuova luce sulla persona reale che egli fu concretamente, avvalorando la genuinità e la forza del suo magistero. Un magistero talmente limpido, lui vivo, che nella notte del 22 febbraio 1072, appena diffusasi la notizia della sua morte, il corpo ancora caldo fu immediatamente venerato da migliaia di fedeli accorsi spontaneamente e che lo vollero così “santo subito”. Un magistero che affascinò i papi contemporanei suoi. Ma anche i papi contemporanei nostri ( Montini, Wojtyla, Ratzinger), i cui testi dedicati a Pier Damiani è sembrato non inutile – in appendice – sottoporre al lettore raccolti insieme.
L’autore
Giovane ma già affermato “damianista”, l’autore di “Pier Damiani: il culto” è Ugo Facchini, parroco della cattedrale di Faenza che custodisce le reliquie del santo ravennate, riformatore religioso, oratore e scrittore impareggiabile, ascoltato consigliere di papi e imperatori.
Ingresso libero