Sabato 26 e domenica 27 marzo

660 luoghi aperti in tutta Italia e uno speciale percorso risorgimentale di 150 siti tra cui svetta Ravenna. È tutto pronto per la XIX edizione della giornata Fai di primavera, prevista sabato 26 e domenica 27 marzo.
Una giornata all’insegna della celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia, tra le numerose e non sempre conosciute testimonianze risorgimentali della provincia di Ravenna, da quelle storiche a quelle celebrative, senza dimenticare i significativi documenti lasciati da “artisti-patrioti” italiani.

“Si tratta di una grande festa di piazza dedicata alla scoperta dei monumenti che meritano – ha dichiarato Il capo delegazione Fai Claudia Bassi Angelini. Non abbiamo mai avuto meno di 3500 visitatori e anche quest’anno prevediamo un grande successo grazie all’apertura di moltissimi beni nel ravennate. La Bassi ha poi colto l’occasione per sottolineare la difficile situazione del settore culturale in seguito ai tagli governativi. “In due anni arriverà un quinto di quello che arrivava 2 anni fa – ha commentato il capo delegazione – ma così si uccide la cultura. Le nostre visite sono gratuite ma quest’anno speriamo davvero che i visitatori ci diano un contributo almeno con un’offerta libera”.

Per l’occasione Ravenna aprirà le porte del Museo del Risorgimento, con la sua raccolta di cimeli risorgimentali appartenuti ai ravennati che parteciparono ai moti, alle guerre d’indipendenza, nonché alle vicende garibaldine. Il museo sarà inoltre aperto in anteprima venerdì 25 marzo, per i soli iscritti Fai, che potranno assistere al Concerto di Musiche Risorgimentali degli studenti dell’Istituto Verdi di Ravenna (che si esibiranno anche a Cascina Guiccioli).
 

In programma anche un percorso storico-artistico tra i monumenti cittadini di alto valore simbolico, dalla statua a Giuseppe Garibaldi al Monumento ai ravennati morti per l’Indipendenza e ad Anita Garibaldi fino alla statua a Luigi Carlo Farini.
 

I 180 apprendisti-Ciceroni delle scuole superiori ravennati guideranno poi i visitatori all’interno della Cascina Guiccioli a Mandriole (dove il 4 agosto 1849 morì Anita Garibaldi) e al Capanno Garibaldi, il luogo in cui si rifugiò l’eroe dei due mondi inseguito dalle truppe austriache.
 

A Faenza protagonista sarà il Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea di Palazzo Laderchi, mentre Bagnacavallo presenterà “La preghiera delle donne italiche per l’annessione al Regno d’Italia”, un prezioso dipinto dell’artista Pietro Saporetti, per la prima volta esposto nell’ex Chiesa dei Battuti Bianchi.
 

A Lugo infine l’Oratorio secentesco di Sant’Onofrio riaprirà i battenti dopo una lunga chiusura al pubblico, permettendo di ammirare l’importante quadreria, opera di Tommaso Missiroli, Carlo Ruina e Ignazio Stern.

“Dopo le migliaia di turisti degli ultimi due giorni ecco un’altra occasione per la città di aprirsi al turismo – ha commentato il vicesindaco Giannantonio Mingozzi. Dietro l’iniziativa c’è un’organizzazione che coinvolge centinaia di giovani che ha interpellato il Paese su luoghi importanti per la definizione di una storia patria”.

(v.v.)