Un appuntamento di Ravenna Festival con il teatro per ragazzi

Nell’edizione del Festival dedicata alle favole non poteva mancare il teatro per ragazzi ‘di ogni età. ‘Fiabe e musiche d’Oriente. La notte che il fulesta di Romagna incontrò Mobarak e Pulcinella in Persia’ (Chiostri della Biblioteca Classense, domani alle 21.30) sarà l’occasione per avvicinarsi al mondo delle ‘Mille e una notte’, accompagnati da Sergio Diotti, un vero fulesta romagnolo.

Le compagnia di burattinai cervese ‘Arrivano dal Mare!’ e quella iraniana ‘Apple Tree’, composta dalle quattro sorelle Mirzahoseini, si avvicenderanno nella narrazione di storie provenienti da mondi lontani, dal sapore antico ed esotico, legate tuttavia da elementi comuni. Il tutto con l’accompagnamento di strumenti tradizionali a corda, percussioni e dall’organetto diatonico.

L’evento è costituito da tre parti; nella prima la compagnia ‘Arrivano dal Mare!’ presenterà ‘Ehi tu!’ con accompagnamento musicale dal vivo (organetto diatonico, strumenti a corda e a fiato dell’area mediterranea e balcanica); nella seconda sarà la volta della compagnia Apple Tree con ‘Palhavan Kaciàl e il suo servo Mobarak’, sempre con accompagnamento musicale dal vivo (komanché, dotar e tombak, percussioni). Infine racconti e musiche all’improvviso dei contastorie e musicisti italiani e iraniani si mescoleranno a dimostrazione di come appunto le radici di queste forme di spettacolo siano comuni.

“Ventennali e tenaci frequentatori dell’Iran (quello antico attraverso la sua cultura e quello moderno attraverso una ventennale pratica di reciproci scambi fra il festival ‘Arrivano dal Mare!’ e il festival di Teheran) abbiamo ricercato con passione – spiega infatti Stefano Giunchi, regista dello spettacolo – le comuni radici delle arti popolari del raccontare e del far teatro con i burattini. Abbiamo scovato tradizioni artistiche molto simili. I nostri burattinai-musicisti-raccontatori di strada, così come li vediamo nelle stampe cinque-seicentesche in Europa, sembrano gli stessi che ancora oggi si possono incontrare in Iran. Il servo Mobarak (analogo stretto degli zanni e di Arlecchino) e il padrone Palavan Kachàl (un cugino orientale di Don Giovanni) duettano con il raccontatore e con il suonatore di komanché o di tar con una verve strepitosa e scurrile. Più o meno come avveniva nelle piazze e nei mercati delle nostre città. Il gioco fra la persona umana del morshed (il nostro fulesta) con i burattini di legno è strepitoso alla stessa stregua del nostro: si fatica, in certi momenti, a distinguere fra la carnalità del raccontatore, dei musicisti e dei burattini”.

Nel dettaglio ‘Ehi tu!’ fa parte del repertorio ottocentesco (ma dalle radici antichissime) dei burattinai-musicisti-raccontatori di strada persiani. A partire dalla traduzione del testo originale in farsi (da decenni non disponibile e non rappresentata in Iran) gli autori italiani hanno realizzato una pièce originale. E’ una storia di fondazione del genere burattinesco, nella quale un anziano fulesta romagnolo, maneggiando oggetti rari e recuperati in lontani Paesi, strofina senza volerlo una lampada… In scena il fulesta per eccellenza, Sergio Diotti, che sarà affiancato dai musicisti Stefano Zuffi (violino) e Pepe Medri (organetto diatonico e percussioni).

Una caratteristica distintiva della Compagnia Apple Tree è quella di essere formata da sole donne, per di più sorelle. Fahime, la maggiore, insegna presso l’Università Internazionale di Teheran, è la direttrice artistica della Compagnia e negli spettacoli svolge la funzione di morshed, cioè narratore e intrattenitore del pubblico (analogo al nostro fulesta); Sima, insegna all’Accademia delle Arti, è la burattinaia del gruppo; le gemelle Saidèh e Samanèh accompagnano lo spettacolo con strumenti tradizionali a corda e percussioni, di cui sono specialiste. Lo spettacolo in programma è ‘Pahlavan Kachàl e il suo servo Mobarak’, dalla tradizione popolare iraniana. Riprende la più antica e conosciuta tradizione di burattini dell’Iran, giunta sino a oggi pressoché intatta, sia pure un poco addolcita.

Lo spettacolo viene presentato grazie al contributo di Officine Digitali.