
Il dispositivo della Figc
Il Ravenna Calcio è stato deferito nell’ambito dell’inchiesta sul calcio-scommesse insieme a due società di serie A, Atalanta e Chievo, tre di serie B (Ascoli, Verona e Sassuolo), altre dieci di Lega Pro (Alessandria, Cremonese, Benevento, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana), due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo. Le società sono state deferite oggi alla Disciplinare dal Procuratore federale Stefano Palazzi.
Oltre ai diciotto club – deferiti per responsabilità diretta, per responsabilità oggettiva o per responsabilità presunta a seconda dei casi – sono stati deferiti 26 tesserati per differenti violazioni: per il Ravenna si tratta dell’ex presidente Gianni Fabbri, del suo vice Antonio Ciriello, del direttore sportivo Giorgio Buffone, del preparatore dei portieri Nicola Santoni e dell’allenatore Leonardo Rossi. Insieme a loro ci sono Erodiani, Parlato, Bellavista, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Bettarini, Gibellini, Manfredini, Tisci, Doni, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Quadrini e Saverino.
Marco Paoloni, Giuseppe Signori e altri nove tra calciatori, dirigenti e allenatori sono stati deferiti dalla procura della Federcalcio per “associazione finalizzata alla commissione di illeciti”. Tra gli altri del gruppo Antonio Bellavista (ex capitano del Bari), Carlo Gervasoni (giocatore del Piacenza), il ds del Ravenna Giorgio Buffone d anche Massimo Erodiani, tesserato per il calcio a cinque.
In allegato, il comunicato con il dispositivo del procuratore federale.