
Domani la presentazione con il giornalista Franco Gabici
Nelle librerie e in edicola, dal 20 maggio, il libro “Casa del Popolo. Una palestra lunga 65 anni”, secondo della collana “I libri de Il Romagnolo”, il mensile di storia e tradizioni locali.
Il libro sarà presentato al pubblico mercoledì 6 giugno, alle 18, alla sala riunioni (1° piano), del Palazzo degli Spreti di via Paolo Costa 2. Oltre agli autori, Claudio e Sandro Vacchi, saranno presenti all’incontro il giornalista ed esperto di storia locale Franco Gabici, e alcune delle principali autorità cittadine quali il sindaco Fabrizio Matteucci, il vice sindaco Giannantonio Mingozzi, il presidente del Coni Umberto Suprani.
Dal Papa ai repubblicani, ne ha avuti di ospiti illustri il Palazzo Spreti, inaugurato tre secoli fa, nel 1711. L’opera dell’architetto Carlo Fontana diventa, nel 1911, Casa del Popolo, tradizionale sede del Partito repubblicano ravennate fino ai tempi recenti, quanto l’immobile è ritornato alla famiglia Spreti che l’ha poi venduta all’Acmar, azienda che ha provveduto a un accurato restauro per riportare l’edificio al suo antico splendore nel 2009. Chi non è esperto di storia, certamente conosce però la palestra in cui per un solo giorno o per una vita intera, ha faticato, sudato e gioito, imparando il valore dello sport come scuola di vita.
La Casa del Popolo di via Paolo Costa è stata, e continua a essere, uno dei santuari dove questa cultura dello sport ha preso forma ed è cresciuta, intrecciandosi con le vicende della città. Nel 1945 quando Renzo Zannoni fondò l’Edera, l’Italia usciva dalla guerra. C’era, nella comunità ravennate, un desiderio fortissimo di ricominciare. Da Palazzo Spreti poi diventato sede del Centro sportivo La Torre, sono passate dal 1945 ai giorni nostri, generazioni di ravennati. Tantissimi giovani hanno affrontato l’impervio scalone che conduceva alla palestra e che sembra non finire mai. Negli anni le cose sono cambiate, la città è cambiata, ma l’eredità del passato è stata raccolta da Claudio Vacchi, promotore del Centro sportivo La Torre.
La storia di una parte così importante dello sport ravennate è al centro del volume. Il libro ripercorre le storie sportive che sono passate nel “tempio” di tutti coloro – e sono stati veramente tanti – che al calcio e alla pallavolo preferivano ginnastica, pugilato, lotta, judo, karate, ottenendo risultati pari all’immensa passione. Un libro che dà valore alla memoria, scritto dai fratelli Claudio e Sandro Vacchi, che tramandano storie di sport poveri animati da uomini e donne ricchi di amore per la gioventù e la voglia di fare. Ricchissimo il materiale iconografico, con oltre 300 immagini sulle quali il lettore potrà scoprire o ritrovare le vicende di atleti che si sono coperti di gloria, ma anche di numerosi altri che alla Casa del Popolo hanno fatto semplicemente un po’ di sport.
Promotore, fautore e nume incontestato della resurrezione che nel 1945 ha portato alla costituzione della società sportiva Edera, è stato Renzo Zannoni. Per molti anni questo maestro elementare è stato comandante dei vigili urbani di Ravenna, i “cappelloni”, e anche presidente dell’International Dance Association. Incrollabile la sua determinazione di fare qualcosa per i giovani, anche se di soldi ce n’erano davvero pochi, anche se il palazzo andava in rovina. Bastava fede, quella laica, nel lavoro, nell’amicizia, nella solidarietà: la fede romagnola. Sotto la sua guida l’Edera è diventata il vanto dello sport ravennate, conquistando un’infinità di primi posti in più discipline, in campo nazionale e internazionale che le sono valse la stella d’oro e quella d’argento al merito sportivo, conferite dal Coni. Un capitalo è dedicato agli “angeli volanti” della ginnastica artistica: Guglielmo Montanari, Francesco “Netto” Battistini, Arrigo Carnoli, Gianni De Lorenzi, Omero Bonoli, Pino Cuman. Ma l’Edera è anche boxe, con la storia dei “diavoli del ring”: Tino Ravaglia, Enrico Barlatti (campione italiano pesi leggeri), Giancarlo Raccagni, Mendes Mancini, Evo Savini e molti altri. Nella lotta greco-romana, Antonio Masetti e Angelo Foschini si sono laureati campioni italiani, mentre nella scherma merita una segnalazione particolare lo spadaccino Lamberto Bazzoni, per non parlare poi dei pionieri del nuoto, fra cui Livia Nardi, che ha rappresentato Ravenna alle Olimpiadi di Helsinki del 1952. La Casa del Popolo ha ospitato anche altre società oltre all’Edera, come il Pedale ravennate di Celso Minardi, la scuola di danza Endas di Silvana Marinoni Bucchi o il Karate Club Ravenna di Giulio Cappai e Antonio Maltoni.
Nel 1972, con la nascita del Centro sportivo La Torre è iniziata una nuova era. Claudio Vacchi, ha vissuto le varie tappe dello sport alla Casa del Popolo: prima come atleta di ginnastica dell’Edera, successivamente come allievo e poi maestro del Karate Club Ravenna e, infine, come fondatore e titolare del Centro sportivo La Torre. Inizialmente cavalcando la tigre del boom di nuove discipline, per lo più sconosciute, quali yoga, aikido, kung fu, tai chi, e poi di quelle che costituiranno l’attuale “fitness” che allora si chiamava “culturismo”, e poi “aerobica”, Pilates, etc. Nel giro di pochi anni, la palestra ravennate è diventata uno dei primi centri fitness in Italia, grazie all’ampia offerta formativa capace di attirare migliaia di giovani. Qui si sono formati e continuano a formarsi gli istruttori che fanno a gara per ottenere le certificazioni della FIF – Federazione Italiana fitness, nata nel 1987. Il resto è storia recente, o meglio la cronaca di un successo che – malgrado i grandi cambiamenti della società – continua a resistere. Con il trasferimento del Partito repubblicano e la chiusura del mitico bar al piano terra, la palestra occupa attualmente tutti e tre i piani del palazzo dove si respira ancora il sapore di questi 65 anni e oltre anni di storia di ginnastica e di sport a cui questo libro rende omaggio.