La proposta di Paolo Guerra (Lega Nord)

“Sulla scorta del dibattito politico avviato lo scorso anno sull’unificazione delle provincie romagnole, ho presentato un ordine del giorno che chiede di avviare nelle scuole di primo e di secondo grado un piano di divulgazione della lingua e delle tradizioni romagnole”. A parlare è il consigliere Lega Nord Paolo Guerra.

“A sostegno di questa mia proposta – prosegue Guerra – ho rispolverato la Legge Regionale n°45 del 7 novembre del 1994 tuttora in vigore, con la quale l’Emilia Romagna indirizza gli Enti locali a tutelare e studiare i dialetti e le tradizioni del proprio territorio. A prescindere dalla visione politica e organizzativa della Romagna, sia essa provincia unica o ancor meglio regione, la proposta chiede all’amministrazione comunale di mettere a disposizione adeguate risorse per una attività all’interno delle scuole elementari e medie. Non è possibile destinare solamente 6.500 euro annui all’associazione Frederich Schurr da anni attiva su questi temi e 20.000 mila euro annui per le manifestazioni interculturali a favore degli immigrati”.

Guerra spiega che avrebbe voluto introdurre questa richiesta durante i rinnovi delle convenzioni culturali nel dicembre scorso, ma la concentrazione dei rinnovi (oltre 20 in poco più di 10 giorni) non avrebbero consentito alle opposizioni alcuna proposta al riguardo. 

“Per la tutela della lingua romagnola – conclude il consigliere – sono attive due importanti istituzioni: l’associazione Frederich Schurr e Cà Foschi le quali organizzano incontri e stampano periodici che difficilmente raggiungono i giovani e gli studenti all’interno delle scuole. E’ proprio in questi ambiti che, oltre ai laboratori e alla cucina interculturale, abbiamo il dovere di creare quella ‘contaminazione culturale’ del nostro territorio diretta indistintamente ai giovani e a gli studenti di ogni nazionalità. Da un lato per tutelare e tramandare le nostre tradizioni romagnole, dall’altro per integrare al meglio gli stranieri al comportamento e alla storia del nostro popolo”.