Saranno 8 i siti aperti in provincia di Ravenna

Saranno 8 i siti aperti al pubblico in provincia di Ravenna in occasione delle Giornate Fai di Primavera 2013, che per questa edizione presenteranno alcune novità. Nei due giorni dedicati all’iniziativa (sabato 23 e domenica 24 marzo) sono infatti in programma visite guidate anche nelle lingue straniere, comprese quelle delle comunità di immigrati più rappresentate nel Ravennate (nell’ambito del progetto Fai “Arte. Un ponte tra culture”), conferenze introduttive, esibizioni musicali e infine la presentazione di una piccola comunità della provincia, che svelerà ai visitatori tutti i propri Beni artistici, una consuetudine che  prenderà il via quest’anno da Solarolo.

Ecco i siti aperti:

Ravenna

Pineta di Classe – Statale 16 Adriatica, Fosso Ghiaia, ingresso al Parco Primo maggio; punto di incontro alla “Casa delle Aie”.
Pineta storica del Ravennate, la pineta di Classe è fondamentale per il patrimonio paesaggistico del Ravennate. Oltre che per le straordinarie caratteristiche ambientali e naturalistiche (il cui spessore scientifico verrà illustrato durante le visite), è importante anche per il suo ruolo culturale: dai passi della Divina Commedia di Dante ad essa ispirati alla famosa novella di Boccaccio qui ambientata, con i celebri dipinti di Botticelli che ne derivarono, alla predilezione di Byron per il luogo. La grande fortuna artistica e letteraria di questo bosco nel corso dei secoli – che verrà illustrata durante le visite -, e oggi  la passione degli ambientalisti, non hanno potuto evitare gravi distruzioni né impedire devastanti tragedie ambientali, come il rogo che, nell’estate del 2012, ha distrutto 70 ettari della confinante pineta verso Lido di Dante.   

Apprendisti Ciceroni delle scuole superiori di Ravenna e  dell’Università di Bologna – sede di Ravenna, Dipartimento di Beni Culturali, tra cui studenti Erasmus.

-VISITE GUIDATE ANCHE IN LINGUA STRANIERA: oltre che in inglese, anche in macedone, arabo, albanese, filippino, rumeno, per estendere la possibilità di conoscere l’arte, la storia e la cultura del nostro territorio ai cittadini di origine straniera, comprese le comunità di immigrati più presenti nel Ravennate.

 

Brisighella

Pieve di San Giovanni Battista in Ottavo ( Pieve del Tho) – Strada Statale 302 (circa 1 km da Brisighella in direzione di Firenze, sulla sinistra).
Antichissima Pieve che deve il nome al fatto di sorgere lungo l’antica via romana che da Faenza portava in Toscana, all’VIII miglio dalla via Emilia. Realizzata entro il 1100 su preesistenze altomedievali, conserva intatto l’antico  fascino austero e presenta all’esterno le caratteristiche tipiche dell’architettura tardo-esarcale. L’interno conserva pregevoli materiali romani e tardo antichi e tracce di affreschi del XII-XIII secolo, che testimoniano la continuità del culto e la vitalità di questa pieve, per secoli  punto di riferimento di tutta la valle del Lamone.

Apprendisti Ciceroni delle scuole superiori di Faenza

-VISITE GUIDATE ANCHE IN LINGUA STRANIERA: inglese, francese e tedesco

Lugo
Villa Malerbi – Via Emaldi, 51.
Restituita alla sua antica bellezza grazie ad un impegnativo restauro conclusosi nell’autunno 2012, la villa, costruita ai primi del XIX secolo come residenza di campagna della famiglia Malerbi, è tornata ad essere sede dell’Istituto musicale intitolato ai due fratelli Malerbi, rinomati musicisti lughesi che tennero una scuola privata di musica dove ricevette le sue prime regolari lezioni il giovanissimo Gioacchino Rossini. L’acquisizione di nuovi spazi resa possibile dal restauro ha  consentito l’esposizione di antichi preziosi strumenti musicali fino a pochi mesi fa conservati nei depositi.
Apprendisti Ciceroni delle scuole superiori di Lugo.

– Negli intervalli tra le visite guidate, brevi ESIBIZIONI MUSICALI DI STUDENTI E DOCENTI DELL’ISTITUTO MUSICALE MALERBI.
– Nel pomeriggio di sabato 23, il violoncellista FABIO GADDONI suonerà il VIOLONCELLO MARCUCCI che la Fondazione Teatro Rossini ha restaurato grazie ad una donazione della famiglia in memoria di Valter Ricci Bitti (primo Capo Gruppo FAI di Lugo)

 

Cervia
Palazzo comunale – Piazza G. Garibaldi,1.
Costruito ai primi del Settecento come palazzo priorale e divenuto sede del Comune nel 1790, l’edificio ha subito diversi interventi architettonici, tra cui quello di Camillo Morigia. All’interno sono esposti reperti archeologici di Cervia vecchia e di Ficocle, l’antico insediamento situato già prima del Mille a ridosso delle saline;  c’è inoltre un’esposizione permanente di opere del pittore Maceo Casadei. Sotto il porticato di accesso si trovano lapidi celebrative della memoria della città e dei grandi della Patria.

Apprendisti ciceroni dell’Università di Bologna – sede di Ravenna, Dipartimento di Beni Culturali, e dell’Ist. “P. Artusi”

Solarolo

Rilievo marmoreo “Madonna con Bambino” – Sala Consiliare del Palazzo comunale, Piazza Gonzaga, 1.
Una bellissima scultura semisconosciuta fino alla fine dell’Ottocento e ancor oggi nota prevalentemente solo agli studiosi. Dall’inizio del Novecento si scatenò una ridda di attribuzioni che rimandavano ad artisti di primo piano, quali Antonio Rossellino o Desiderio da Settignano. Più recentemente gli studi propendono per assegnare questa raffinata opera al fiorentino Andrea del Verrocchio, datandola al periodo 1460-65: anni  che richiamano Astorgio II Manfredi, signore di Solarolo, al quale si deve la realizzazione della Rocca.

Oratorio dell’Annunziata – Via Foschi , 5.
Tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo la Confraternita laicale “dell’Annunziata” istituì entro il castello di Solarolo un “Ospitale” per poveri e pellegrini, presso il quale, nel 1523, venne costruito l’attuale Oratorio. Al 1743 risale l’intervento più significativo sull’edificio, con la realizzazione degli stucchi, il rifacimento del coro e del presbiterio e la ristrutturazione dell’altare maggiore.

Santuario della Madonna della salute – Via Madonna della Salute.
Edificio di maggior pregio architettonico conservatosi nel territorio di Solarolo, il Santuario sorge in aperta campagna e deve la sua nascita ad una targa seicentesca in ceramica presente sul luogo, raffigurante la Madonna col Bambino, che la credenza popolare riteneva miracolosa. L’edificio fu realizzato fra il 1731 e il 1736 e la pianta centrale di forma ottagonale crea un elegante gioco di volumi che l’esterno non rivela. Di grande pregio è la raccolta di ex-voto conservata nel Santuario, che nel 1993 comprendeva 187 tabelle e 255 voti raffigurativi metallici (cuori, parti anatomiche ecc…).

Sito archeologico di via Ordiere – Villaggio dell’età del bronzo – Via Ordiere , 3.
Il progetto di ricerca e di valorizzazione del villaggio dell’età del Bronzo di via Ordiere, portato avanti da diversi anni dal Comune di Solarolo, dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, è volto ad indagare le testimonianze della vita quotidiana nella preistoria.
Le ricerche e gli scavi nell’abitato di via Ordiere stanno mettendo in luce le tracce di un ampio abitato (circa 7 ha) databile tra la media età del Bronzo e l’età del Bronzo Recente. Circa 3500 anni fa sorgeva qui un grande villaggio, popolato da diverse centinaia di individui con le proprie abitazioni, le strutture produttive, i recinti per animali e i campi da coltivare.