
Il Corriere della Sera dedica un ampio servizio alla candidatura
“Una città che mostra intraprendenza, voglia di fare e di farlo bene. Pur tra luci e ombre”. Il Corriere della Sera in edicola oggi dedica un ampio servizio alla candidatura di Ravenna a Capitale europea della cultura 2019. A firmare l’articolo portante, un nome di primo piano della letteratura contemporanea nazionale, Eraldo Baldini, che di Ravenna e del suo ‘forese’, della loro storia e delle loro tradizioni è un profondo conoscitore. Se le valli, le campagne, le spiagge ravennati sono protagoniste assolute dei suoi romanzi e racconti, in questo lungo intervento sul Corriere Baldini porta in primo piano la città, per dimostrare che non è la “bella morta” che molti credono, sepolta dai fasti di un grandissimo passato che le impedirebbe di vivere il presente e, soprattutto, di pensare il futuro.
L’eredità del passato, certo, è pesante: a Ravenna non solo Dante Alighieri vi morì nel 1321, ma vi portò anche a termine la sua Commedia, opera principale della letteratura italiana che sdoganò l’uso del volgare; in una lunga notte insonne Giulio Cesare si preparò a varcare il Rubicone; Teodorico la volle come capitale; le sue paludi videro morire Anita Garibaldi, amatissima moglie e compagna d’avventura dell’Eroe dei due mondi.
Ma queste sono cose note ai più. Cosa potrebbe dunque fare di Ravenna una Capitale della cultura a livello europeo? “Questa è un’occasione, e lo è soprattutto per un confronto, per una riflessione anche critica e autocritica, mantenendo però un atteggiamento costruttivo che deve tenere conto di alcuni dati di fatto. Il primo: questa è una città che, pur tra luci e ombre, in campo culturale, dai grandi festival fino alle piccole iniziative di quartiere, di frazione, di volontariato o private (dagli stabilimenti balneari all’arena delle balle di paglia, ndr), mostra intraprendenza. Il secondo: è una città ospitale e ‘ospitante’, come dimostra il grande numero di turisti di tutto il mondo che qui vengono, oggi ulteriormente incrementato dalla nascita del nuovo terminal crociere. Terzo ma non ultimo: qui alberga uno straordinario genius loci, come succede alle città speciali”. Un genius loci che stregò, tra gli altri, Lord Byon, Hermann Hesse, Henry James, Marguerite Yourcenar.
“E allora, auguriamoci che ancora un ‘avvenimento unico e irripetibile’ accada qui, nel 2019. Credo che Ravenna se lo meriti”.
v.r.