
La figlia del Che a Ravenna nella Sala D’Attorre
Platea piena e moltissimi posti in piedi, ieri sera alla Sala D’Attorre, dove si è tenuto un incontro-conferenza con il medico e attivista Aleida Guevara March, figlia di Ernesto Che Guevara, nata dal secondo matrimonio con la rivoluzionaria e politica cubana Aleida March.
Il pubblico, piuttosto eterogeneo per età, ha salutato con entusiasmo e calore la donna, che oggi porta nelle sue conferenze in giro per il mondo quanto ha ricevuto in eredità del pensiero del rivoluzionario cubano. Accanto a lei, Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, fucilato nel 1943 insieme ai suoi 6 fratelli nel poligono di tiro di Reggio Emilia ad opera dei Fascisti, e Carlo Boldrini, figlio del partigiano Arrigo Boldrini, detto Bulow. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba, Circolo della provincia di Ravenna Vilma Espìn.
Tra i temi toccati da Aleida Guevara, pediatra e allergologa all’Ospedale Pediatrico di La Havana e attivista per i diritti umani, i progressi sociali di Cuba, le difficoltà dell’embargo, i progetti per il futuro del paese.
“Chi non conosce Cuba, spesso può essere ‘ingannato’ da un’informazione pilotata e non vedere quanto di buono e di positivo è nato e continua a nascere in questi anni nel suo territorio – ha spiegato la Guevara March – Nel 1959 Cuba era afflitta da un analfabetismo che toccava il 50% della popolazione, la mortalità infantile era pari al 60‰ e l’aspettativa di vita non arrivava a 60 anni. Oggi la popolazione è alfabetizzata per il 96% e abbiamo un medico ogni 137 abitanti, le aspettative di vita e di una buona vita sono salite vertiginosamente”.
Nonostante il quadro rassicurante la spina nel fianco dell’embargo, imposto dagli Stati Uniti d’America dopo la rivoluzione castrista, continua a farsi dolorosamente sentire. A questo proposito l’attivista ha commentato: “Vivere la quotidianità con la presenza dell’embargo è molto difficile. Basti pensare alle cose più semplici, come il latte in polvere, di cui c’è molto bisogno per i bambini e gli anziani. A Cuba non abbiamo molte mucche, invece ci sono paesi come la Germania, che hanno un surplus di questo prodotto e lo buttano via per non far sì che il prezzo si abbassi. Fa rabbia pensare che la Germania non possa commerciare quel latte con noi a causa delle leggi dell’embargo. Questo blocco tocca in particolar modo alimenti e medicine – continua la Guevara March – ciò provoca grandi problemi alla popolazione cubana. E quando un bambino non può essere curato perché la medicina che gli servirebbe è negli Stati Uniti, il dolore è forte”.
Sulla legge per gli investimenti stranieri nel paese da poco approvata, ha spiegato: “È una legge che ha fatto molto scalpore, ma non è nuova. Era stata già introdotta nel 1991: oggi è stata semplicemente ampliata – Poi precisa – Vorrei sottolineare che la terra cubana non si vende, perché è proprietà del suo popolo. Si possono fare investimenti nel paese, ma sempre nel rispetto della sovranità dei cubani”.
Poi conclude: “La rivoluzione cubana non è perfetta, ci sono degli errori a cui far fronte, ma solo noi possiamo risolverli. Ora Stiamo vivendo un momento particolare nel paese: abbiamo ottenuto cose importanti e soprattutto stiamo lavorando all’integrazione latino americana, grande sogno di molti uomini e donne del continente latino. Gli Stati Uniti non vivono tranquillamente ciò che accade e stanno già mettendo in campo delle azioni per fermare il processo. La prima azione e la più pesante al momento è la disinformazione: Questo è uno dei flagelli più grossi dell’umanità, perché se le informazioni non sono giuste non c’è possibilità di reagire”.
Ca. Nar.