L’intervento della segreteria

Rifondazione Comunista interviene in una nota sulla vicenda dei daini: il partito, contrario all’abbattimento, chiede una moratoria e il varo di un tavolo per discutere le alternative. Spiega Rifondazione: “In merito all’acceso dibattito provocato dalla decisione della Giunta della Provincia di Ravenna assunta il 12 Novembre di procedere all’abbattimento di un certo numero di daini per contenerne la prolificazione e in considerazione della asserita pericolosità per gli incidenti stradali e per i danni da essi provocati alle colture agricole con conseguenza richiesta danni indirizzata alla Provincia di Ravenna.

Il nostro Partito ritiene che la questione debba essere riportata nei binari di una discussione costruttiva tesa a trovare un punto di incontro tra le esigenze della Provincia di rispettare le normative di legge e la volontà espressa da tanta parte dei cittadini al fine di trovare una soluzione non cruenta ai problemi sopra esposti

Concordiamo con la posizione espressa dal Consigliere Provinciale della Federazione della Sinistra Tiziano Bordoni durante la seduta informativa (e non deliberativa) della Commissione Provinciale nella quale egli evidenziava che l’abbattimento di un numero pur così significativo di capi non risolverebbe il problema dello sconfinamento di quelli rimasti in vita e si pronunciava  in alternativa per la definizione di una zona di appartenenza esclusiva dei daini, la recinzione di essa per porre fine ai problemi derivanti dalla attuale compresenza di attività antropiche e agricole e le esigenze naturali degli ungulati, per la predisposizione di un programma di cattura e sterilizzazione dei capi per riportarne progressivamente il numero a limiti compatibili con lo spazio e il territorio loro assegnato, nonché per il trasferimento della parte dei daini considerata eccedente in zone compatibili alla presenza della loro specie.

Crediamo inoltre  che la disponibilità emotiva dimostrata da tante parti possa convertirsi in una disponibilità economica che consenta di colmare l’ eventuale separazione finanziaria  tra l’opzione dell’abbattimento (che non condividiamo) e quella di un progetto sperimentale di trasferimento e sterilizzazione, anche attraverso l’apertura di una sottoscrizione di cittadini e associazioni che condividano tale percorso”.

Riteniamo quindi necessaria, conclude Rifondazione, una moratoria della decisione presa dalla Giunta alla luce della mutata situazione complessiva derivante dalle disponibilità espresse dalla popolazione in merito a soluzioni alternative all’abbattimento e proponiamo la realizzazione di  un tavolo che coinvolga da un lato l’Amministrazione e dall’altro le Associazioni al fine di raggiungere una soluzione definitiva di una questione che altrimenti rischia di proporsi ciclicamente nel caso di attuazione della misura oggetto di contestazione.