
Frati (PD): “Per la Lega le scritte in arabo sono una priorità rispetto ai posti di lavoro”
Dopo l’approvazione della mozione a Imola, anche a Ravenna il gruppo consiliare della Lega ha depositato la richiesta di rimozione dei cartelli con scritte in arabo dagli ospedali e dai locali Ausl. Il documento presentato chiede al Sindaco De Pascale “di andare ad uniformare i cartelli informativi nei locali dell’ospedale e dall’Ausl Romagnola con il resto dell’UE”.
In seguito alla mozione non si è fatta attendere la risposta di Articolo Uno, che ha sollevato la polemica definendo “propaganda vergognosa” la proposta della Lega, sottolineando la preoccupazione per il fatto “che una delle sue forze di Governo si occupi della cartellonistica invece che di come rilanciare un servizio sanitario efficiente e che funzioni per tutti”.
La proposta leghista
“In una logica di integrazione degli stranieri che usufruiscono del servizio sanitario – si legge in una nota del gruppo Lega del Comune di Ravenna – è normale che queste persone siano obbligate ad imparare l’italiano, se sono residenti sul nostro territorio nazione. Questo serve anche a semplificare e migliorare la comunicazione standardizzandola”.
“Questo documento – conclude la capogruppo Samantha Gardin – nei prossimi giorni verrà depositato in tutti i comuni dove sono presenti nostri consiglieri comunali e anche all’unione dei Comuni della Bassa Romagna”.
La risposta di Articolo Uno – MDP Ravenna
“La Lega Nord non perde mai un attimo al fine di fare semplice e becera propaganda – attacca Articolo Uno –. Chiediamo a tutti gli esponenti delle forze democratiche e in particolare a chi si richiama al civismo e al M5S di sostenere con noi una battaglia di civiltà contro chi invece tifa per la chiusura, la paura, la ricerca perenne di un nemico, senza voler risolvere nessun problema ma volendo solo specularci sopra”.
“Noi vogliamo una sanità che funzioni davvero e che sia per tutti – prosegue MDP Ravenna –. Pur essendo in maggioranza in Comune non abbiamo mai esitato a sollevare questioni e riconoscere i problemi per arrivare alla costruzione di soluzioni. Allo stesso modo ci piacerebbe che chi governa il Paese, invece di alzare polveroni, si impegnasse a cercare più fondi, mettere in campo più investimenti in strutture, tecnologie e personale, Insomma più servizi di qualità per tutti i cittadini che usufruiscono del Servizio Sanitario Nazionale”.
Il gruppo ravennate di Articolo Uno poi conclude: “I dati ci parlano di un aumento preoccupante delle persone che non si curano perchè non se lo possono permettere e le politiche pubbliche del governo del cambianiento continuano a danneggiare la sanità pubblica e a strizzare l’occhio a quella privata. Il problema non sono le scritte, ma avere una sanità efficiente e che sia per tutti, quindi contro ogni razzismo e discriminazione”.
La nota di Italia in Comune
Interviene sull’argomento anche Italia in Comune, che in una nota spiega: “La richiesta avanzata dalla Lega, oltre ad essere accompagnata dalle improbabili motivazioni per cui l’obbligo di comunicare tramite una lingua di interscambio aiuti l’integrazione, si basa su inutili percentuali di insegnamento delle varie lingue negli stati dell’Unione Europea. L’arabo è la quinta lingua più parlata al mondo e le indicazioni della Regione Emilia-Romagna consentono ed incentivano all’utilizzo di una terza lingua (oltre all’inglese e all’italiano) nella cartellonistica ospedaliera”.
“Inoltre – prosegue la sezione ravennate di Italia in Comune – per Ravenna, che ha gareggiato fino all’ultimo con Matera in un avvincente testa a testa per aggiudicarsi il titolo di Capitale della Cultura 2019 e che vanta 8 siti UNESCO, dovrebbe altresì abbracciare ampiamente delle sane politiche di integrazione e di apertura verso le varie culture ed etnie del mondo al fine di aumentare la propria appetibilità turistica, fonte di introiti e di prestigio”.
“Chiediamo al Sindaco De Pascale – conclude la nota – non solo di rigettare con fermezza tale assurda proposta che segue la becera onda populista che la Lega sta perpetrando a più livelli istituzionali, ma altresì di poter pensare all’avvio di un progetto atto all’inserimento di più idiomi nella cartellonistica ospedaliera e cittadina, anche per evitare di creare inutile smarrimento alle già provate strutture sanitarie del territorio. Il netto rifiuto di questo genere di proposte, ottuse e di chiaro stampo razzista, non è affatto buonismo, ma semplice buon senso”.
Le parole di Marco Frati, Segretario comunale Partito Democratico Ravenna
“Anziché preoccuparsi delle scritte in arabo negli ospedali – afferma Marco Frati (Segretario comunale Partito Democratico Ravenna) – avremmo preferito che la Lega ravennate facesse fronte comune con il Sindaco, l’Amministrazione e le forze sociali e sindacali per difendere i lavoratori del settore offshore, messi a rischio dalle scelte di questo Governo che usa un intero settore produttivo come merce scambio per regolare equilibri politici interni.
Un settore quello del gas naturale che garantisce posti di lavoro, sviluppo, ricerca e compatibilità ambientale consentendo di diminuire la dipendenza energetica da altri paesi.
E il clima di persecuzione e di incertezza che si sta creando rischia di compromettere investimenti, innovazione e occupazione.
Per questo almeno dalla Lega del nostro territorio ci saremmo aspettati una posizione di buonsenso, oltre gli steccati della politica.
Ma evidentemente le scritte in arabo sono più importanti dei posti di lavoro.”