
L’opera di restauro e ricollocazione è stata finanziata con il contributo dei Gruppi Consorti dei 2 Club Rotary della città
Probabilmente il primo evento ravennate del 700° dantesco.
Alla presenza di un folto pubblico, dell’Assessora al Cultura del Comune di Ravenna, Elsa Signorino, e del Com.te della Polizia Locale di Ravenna, Andrea Giacomini, è stata finalmente disvelata alla città la lapide che nel 1864 fu dettata da Filippo Mordani e apposta sui muri dell’ex convento di Santo Stefano degli Ulivi, a memoria della figlia dell’Alighieri, Antonia che qui si fece monaca con il nome di Suor Beatrice.
L’opera di restauro e ricollocazione è stata finanziata con il contributo dei Gruppi Consorti dei 2 Club Rotary della città, guidati da Paola Succi Zinzani (RC Ravenna) e Antonella Gatta Bassi (RC Ravenna Galla Placidia).
Gian Piero Zinzani, Presidente del Rotary Club Ravenna ha affermato che questo è probabilmente il primo evento ravennate del 700° dantesco, ed è orgoglio del Rotary riconsegnare ai ravennati un documento che richiama la musa ispiratrice del Sommo Poeta, nell’anno in cui il motto del Rotary International è proprio: BE THE INSPIRATION.
L’Assessora Signorino, fra i molti contributi del suo importante saluto ha detto fra l’altro che “Ravenna non farà la guerra a Firenze, anzi con Firenze e con Verona vuole fare molto insieme”.
Claudia Giuliani, autrice dell’opuscolo pubblicato per l’occasione, ha ricordato come nel 1350 Giovanni Boccaccio venisse incaricato da parte dei capitani della Compagnia di Orsanmichele di portare 10 fiorini d’oro a Suor Beatrice Alighieri monaca nel convento di Santo Stefano degli Ulivi, e da qui un articolato percorso ad approfondimento della storia di una donna, di cui restano veramente poche tracce memoriali.
L’arch. Caterina Papa, che ha curato il restauro, ne ha brevemente illustrato tutte le fasi e le difficoltà.
Il Com.te Giacomini, nel suo ringraziamento, ha detto della piacevole sensazione del pensare la Polizia locale quale custode del ricordo di Suor Beatrice.
L’Arch. Bolzani, Governatore del Distretto 2072 e anche in rappresentanza di Paolo Bassi, Presidente del Rotary Club Galla Placidia, ha constatato come – malgrado tutti gli interventi fatti in quei locali, prima bombardati, poi i pompieri, ora i Vigili – essi siano ancora, nella intima architettura, una chiesa, che meriterebbe un futuro diverso.