
Nata da un momento di terrore per Galla Placidia
Basilica di San Giovanni Evangelista
Semplice, ma maestosa. Grande, ma umile. La basilica di San Giovanni Evangelista è una tappa consigliatissima per chi vuole conoscere la città bizantina e le sue tante meraviglie.
Intrigante anche la storia della sua nascita… l’idea di costruirla nacque infatti in un momento avverso e di grande paura: Galla Placidia si trovava in alto mare assieme ai suoi figli per tornare dalla Corte di Costantinopoli a Ravenna quando, all’improvviso, una rovinosa tempesta incombé cingendo di timore i loro cuori. E’ in quel momento che Galla Placidia fece il voto al Santo Evangelista di erigere la basilica se fosse riuscita a tornare in città.

Eretta nel 426, la basilica rischiò di diventare un cumulo di polveri e rovine dopo i bombardamenti aerei che nel 1944 quasi la distrussero; dopodiché fu ricostruita come in passato.
Alla basilica di San Giovanni Evangelista si accede da un portale gotico adorno di bassorilievi che risale al XIV secolo.

Oltrepassando il portale si entra nel giardinetto dentro al quale ci si ritrova abbracciati dal verde.

L’interno lascia ampio spazio al respiro per via della grandezza e dell’abbondante luminosità che pervade il luogo.
24 colonne con capitelli compositi e pulvini dell’epoca dividono la basilica in tre navate.

Sulla parete di sinistra sono collocati alcuni frammenti di mosaici pavimentali del 1213 alcuni dei quali raffiguranti episodi della IV crociata, altri invece ritraggono animali di fantasia dei bestiari medievali.
Nella stessa navata si trova poi una cappella gotica con affreschi ritraenti i quattro Evangelisti e alcuni dottori: S. Girolamo; S. Ambrogio; S. Agostino e S. Gregorio.

Monumento ai Caduti
Uscendo dalla basilica di San Giovanni Evangelista, ci troviamo in piazza Anita Garibaldi, al centro della quale, davanti al liceo classico Dante Alighieri, sorge il Monumento ai Caduti realizzato da Cesare Zocchi.
All’interno della recinzione una cornice di prato circonda l’opera ritraente una donna (simboleggiante Ravenna) la quale offre una corona al soldato caduto. Quattro leoni agli angoli del gruppo centrale simboleggiano invece le date decisive del Risorgimento.

Valentina Orlandi
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