Le riflessioni dopo il tragico fatto di cronaca, scaturito da una lite iniziata nella zona

Una lite tra più persone iniziata per futili motivi in piazza Baracca – dove era già intervenuta una Volante – e ore dopo sfociata in tragedia, in un appartamento di via Cura. Un uomo di 47 anni, Christian Battaglia, è stato ucciso nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 settembre. È stato colpito con un coltello attorno alle 22.30. Inutili i soccorsi, l’uomo è deceduto dopo circa mezz’ora in ospedale. La Polizia di Stato ha subito individuato un 62enne, Mario Antonio Iadicicco, sospettato del delitto, fermato e accompagnato in Questura. Quest’ultimo, secondo quanto riportato da “Il Resto del Carlino”, avrebbe sostanzialmente confessato, ammettendo al Pm, Stefano Stargiotti, di aver sferrato il colpo, all’interno dell’appartamento in cui abitava.

Piazza Baracca, una storia infinita

Il tragico fatto di cronaca mette in luce ancora una volta il tema dell’ordine pubblico in piazza Baracca e dei potenziali pericoli per chi la frequenta o ci vive e lavora. Naturalmente, la “scintilla” avrebbe potuto scaturire in qualsiasi altro luogo. È altrettanto vero però che piazza Baracca è ormai da lunghissimo tempo al centro delle cronache per episodi di violenza e degrado: mentre i cittadini e gli operatori continuano – da circa 20 anni – a chiamare a gran voce le autorità, chiedendo di risolvere i problemi, che ultimamente hanno subito una recrudescenza.

Le mancate risposte

Basta scorrere infatti le cronache cittadine degli ultimi tre anni: un uomo colpito da una coltellata alla gola di fronte ad un bar, aggressore poi fuggito e arrestato in Puglia dai Carabinieri; una maxi rissa vicino al chiosco di piadina, con i contendenti che si fronteggiavano coltelli alla mano; e ieri la lite che ha portato poi all’uccisione del 47enne. E solo per restare ai fatti più eclatanti. Mentre perdurano, soprattutto dal pomeriggio a notte fonda, varie situazioni di grande disagio per gli abitanti della zona.

Alla fine di ottobre 2020, da parte di un gruppo di residenti, è stata lanciata una petizione indirizzata al Prefetto “con intento costruttivo”, che mirava anche al riordino urbanistico della zona, cosa avvenuta parzialmente, e solo per i parcheggi. Con l’obiettivo, più generale, della “condivisione serena di un luogo, anche alla luce del valore che assume per tutta la città”.

Si tratta di un altro aspetto importante: piazza Baracca rappresenta di fatto l’ingresso al cuore di Ravenna. E allora risulta inutile, è l’opinione di molti, investire milioni di euro come Regione e come Comune per portare persone in città, quando il suo accesso versa in quelle condizioni.

Certo qualcosa è stato fatto, come le ordinanze antivetro o lo stazionamento più assiduo di pattuglie.

Ma per Ravenna, è questa la valutazione, non può assolutamente bastare. E pesano quei 20 anni di appelli sottostimati. I cittadini si rivolgono ancora, in particolare, alla dirigenza comunale, ritenendola comunque responsabile dell’incolumità delle persone.