Una nota del naturalista Giorgio Lazzari sul tema delle pinete “soffocate”, dopo l’allarme lanciato da un gruppo di fruitori della pineta Ramazzotti.

C’è chi ha un sogno, magari quello di una umanità più consapevole verso il Pianeta cha l’accoglie; ma c’è anche chi sogna una pineta-parco come una sorta di supermercato gastronomico dove “raccogliere” uccelli, funghi e tartufi.

Questa pineta da sogno dovrebbe però essere ripulita dagli arbusti del sottobosco, soprattutto dalle piante che ostacolano la raccolta degli uccelli sparati e dei funghi e tartufi da estirpare e portare a casa: in particolare pungitopi, rovi ed “erbacce”.

In siffatta pineta-parco le dinamiche naturali di autoregolazione sarebbero sostituire dalle fucilate, dall’uso intensivo del tranciatutto, dal diserbo delle piante non commestibili, ergo ovviamente “inutili” e quindi …. “erbacce”.

Pare sia il sogno dei 70 fruitori. Per loro la falda freatica salata non esiste, i pini sono stati sostituiti dai faggi e gli alberi muoiono per asfissia, perché manca l’aria e non c’è luce.

Li invitiamo a recarsi all’Università, dove si raccolgono da tempo dati allarmanti sull’estensione della falda salata (con piezometri ed analisi chimiche, non coi sogni); li invitiamo a leggersi il Ginanni, l’unico che ha visto i faggi in pineta -ma correva l’anno 1735 !, e stavano scomparendo- (se li vuol vedere adesso deve salire in cima all’Appennino, dove è giusto e naturale che stiano); li invitiamo a studiarsi qualche testo sulla biodiversità e sull’importanza ed il ruolo ecologico della flora spontanea, “erbacce” comprese.

Forse allora il sogno si ricondurrebbe a scenari più realistici e scientificamente credibili, cercando di confrontarsi con una realtà assai più complessa.

 Giorgio Lazzari, naturalista