Il Sindaco di Casola Valsenio

A settembre il tavolo di confronto per definire le strategie di valorizzazione. L’intervento del Sindaco di Casola Valsenio, Giorgio Sagrini

Prevista per settembre la convocazione da parte della Regione Emilia-Romagna del tavolo territoriale di confronto con l’Unione Romagna Faentina per la definizione della Strategia regionale per le aree montane e interne.

In vista del momento di confronto con gli interlocutori regionali, Giorgio Sagrini – sindaco di Casola Valsenio e componente della giunta dell’Unione Romagna Faentina con delega alle Politiche per la montagna – è intervenuto al Consiglio generale CISL Romagna svoltosi il 1° luglio a Sarsina anticipando le tematiche che verranno riprese al tavolo con la Regione.

“Chi vive nei territori montani – ha riferito Sagrini in una parte del suo intervento –ed è impegnato nelle pubbliche amministrazioni, nelle organizzazioni di rappresentanza, nei sindacati, nelle organizzazioni di categoria, ha piena consapevolezza del valore, dell’importanza ambientale, sociale ed economica delle aree interne, dei territori collinari e montani dell’Appennino.Una consapevolezza che motiva la richiesta di una nuova e innovativa strategia nazionale per la montagna e le aree interne. Una strategia rivolta allo sviluppo sociale ed economico, alla tutela e alla valorizzazione ecologico-ambientale.Non solo per contrastare l’esodo quindi, che già sarebbe un importante risultato, ma perfavorire il ripopolamento delle aree montane, dei borghi, dei paesi montani e gettare le basi di un nuovo futuro.Gli attori, i protagonisti di questa strategia nazionale, insieme al Governo centrale, sono e devono essere le forze economiche e sociali, il sistema economico-imprenditoriale, le istituzioni locali; ovvero le Regioni, i Comuni e le loro forme associative. È vitale, per il futuro delle aree montane, promuovere provvedimenti che favoriscano il “restare in montagna” e l’insediamento di attività imprenditoriali di giovani, favorendo l’incontro, finalizzato alla formazione, tra scuole secondarie di secondo grado, università, organizzazioni sindacali e datoriali, enti locali, nei settori di massima vocazione territoriale: agricoltura, utilizzo delle risorse forestali, edilizia, turismo, attività artigianali e agroalimentari tradizionali”.