
Secondo la denuncia di un cittadino Hera avrebbe risposto alla segnalazione indicando che la richiesta “non rientra fra i servizi ambientali svolti dal gruppo”. Ancisi (LpR) lancia un’interrogazione al Sindaco
“Su otto settimane per quattro volte il secchio non è stato svuotato”. Questa è la denuncia di un cittadino che assiste al proprio domicilio una figlia con grave disabilità.
Egli, come riporta il capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare, Alvaro Ancisi, che sul tema lancia un’interrogazione question time al sindaco di Ravenna, si è rivolto più volte correttamente al gestore del servizio pubblico in questione senza ricevere una risposta attendibile e comprensibile.
Nello specifico Hera avrebbe risposto alla segnalazione effettuata via app che la richiesta “non rientra fra i servizi ambientali svolti dal gruppo”.
Ancisi contesta anche al Comune come sul proprio sito “per ogni richiesta attinente al servizio di raccolta dei rifiuti si legge esclusivamente l’invito ad utilizzare l’app ‘Il Rifiutologo’. Dunque, esclusivamente con uno smartphone abilitato allo scopo, che non è il rispetto di tutti i cittadini contribuenti, non ancora obbligati o non disposti o non in grado di attivare internet sui propri telefoni”.
Di seguito, poi, riporta la testimonianza del cittadino (“Tra le innumerevoli segnalazioni di disfunzioni e anomalie nell’esercizio del servizio porta a porta che pervengono a Lista per Ravenna”), rivolgendola direttamente e pubblicamente al sindaco:
“Buongiorno, vorrei segnalare che dal 14 marzo è iniziato nella zona della mia casa (in zona Borgo San Biagio lato sud, nda) il sistema di raccolta differenziata misto porta a porta. Siccome mia figlia purtroppo è disabile grave e di notte indossa un pannolone contenitivo, ho immediatamente fatto richiesta di raccolta dei pannolini. Hera mi ha prontamente risposto via email che il servizio era attivo.
Da lì inizia il problema con questa raccolta, in quanto il primo giorno non hanno svuotato il secchio dei pannolini (mentre invece hanno svuotato quello dell’organico). Io, ingenuamente, ho pensato che fossimo all’inizio e non fosse necessario fare una segnalazione (all’epoca c’era ancora disponibile il cassonetto dell’indifferenziata e ho chiuso la situazione buttando tutto nel cassonetto). Poi il sabato successivo, di nuovo trovo le stesse condizioni. Insomma, a fare la storia breve, mi trovo che su otto settimane per quattro volte il secchio non è stato svuotato.
Nel frattempo, ho fatto un paio di segnalazioni ad Hera (via app ‘Il rifiutologo’, con tanto di fotografia da scattare al momento del reclamo, ma vedo la risposta di Hera che dice: ‘La sua richiesta non rientra fra i servizi ambientali svolti dal gruppo Hera’. Hera però ha prontamente rimosso i cassonetti dell’indifferenziata ed oggi sto conservando i pannolini sporchi dietro casa, che però non va affatto bene. Cioè non posso sopperire alle mancanze di Hera, facendo una mini discarica nel giardino!
Ho già scritto una email ad Hera per informarli che la prossima volta che si ripete una situazione simile provvederò a contattare un avvocato e l’associazione disabili per aver calpestato un diritto imprescindibile. Inoltre mi sembra chiaro come il prezzo che sto pagando al Comune per la TARI sia assolutamente fuori luogo (o almeno non ricompensato da un servizio efficace)”.
“Chiedo al sindaco – conclude Ancisi – come intende giustificare o spiegare le cause di questo duplice disservizio (del servizio stesso e della comunicazione pubblica col cittadino contribuente) e quale, al riguardo, siano il suo giudizio e le azioni che intende assolvere”.