Collina (foto di repertorio shutterstock.com)
Scorcio di una collina (foto Shutterstock)

Facenti parte del programma triennale da oltre 15.000.000€, questi finanziamenti sono rivolti a un settore in crescita, che rappresenta più del 16% del territorio emiliano-romagnolo

La regione rafforza ulteriormente il suo impegno per l’ambiente, per la biodiversità e per lo sviluppo sostenibile; a beneficio delle comunità locali e di tutta l’Emilia-Romagna.

I contributi assegnati per il 2022 agli enti di gestione per i parchi e per la biodiversità dell’Emilia-Romagna sono 4.982.193€. Risorse che si inseriscono nel programma triennale da oltre 15.000.000€ e che si affiancano a quelle del piano per gli investimenti, destinate a sostenere le spese di funzionamento di queste realtà e consolidando un sistema innovativo ed incentivante anche nel solco del turismo sostenibile. L’Emilia-Romagna intende, infatti, rafforzare la sinergia tra la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio, promuovendo la conservazione della natura ed il miglioramento dell’intero sistema regionale delle aree protette.

Un esempio concreto è l’ulteriore contributo di 40.000€ a favore dell’ente di gestione “Emilia centrale”, capofila che svolgerà il ruolo di coordinamento del percorso escursionistico denominato “Alta via dei parchi” e con 500 chilometri sul crinale dell’Appennino; per un rilancio importante che, tra le varie azioni, prevede interventi mirati di manutenzione e della segnaletica della rete escursionistica.

Per quanto riguarda più specificatamente i 5.000.000€ assegnati (superiori ai 4.500.000€ stanziati nel 2021), ammonta a 3.817.193€ il contributo regionale destinato agli enti di gestione “Emilia occidentale”, “Emilia centrale”, “Emilia orientale”, e “Romagna”; mentre, 705.000€ sono destinati al “Parco regionale del delta del Po” e 160.000€ sono assegnati al “Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello”. A questi finanziamenti, vanno aggiunti ulteriori 300.000€, ripartiti tra i diversi enti, per la valutazione di incidenza nelle aree di “Rete natura 2000”.

Per la prima volta, una quota del finanziamento, pari a circa 150.000€, sarà ripartita in modo proporzionale, sulla base della percentuale di contribuzione degli enti locali, alla spesa di gestione di ciascun ente. Una piccola, ma significativa, premialità che si pone l’obiettivo di incentivare e di promuovere sempre di più la partecipazione attiva degli enti locali alla gestione dei parchi regionali, per l’integrazione di nuovi progetti ambientali. La ripartizione dei contributi si basa su criteri già sperimentati nella precedente programmazione, che tengono conto sia della superficie in ettari, sia del numero delle aree protette gestite dagli enti.

Oltre al sistema dei parchi regionali, l’Emilia-Romagna conta quindici riserve naturali; cinque paesaggi naturali e seminaturali protetti; trentaquattro aree di riequilibrio ecologico; un parco interregionale; due parchi nazionali; diciassette riserve statali; e centocinquantotto siti della “Rete natura 2000”. Il totale della superficie protetta è di 366.974 ettari, pari al 16,3% del territorio regionale, alla quale si aggiungono, in mare, sia il recente “Sito di interesse comunitario dell’Adriatico settentrionale Emilia-Romagna”, sia la “Zona speciale di conservazione del relitto del Paguro”, al largo di Lido di Dante, per un totale di 31.226 ettari.

Barbara Lori, assessora regionale ai parchi, montagna e forestazione, in merito al rafforzamento dell’impegno per l’ambiente, per la biodiversità e per lo sviluppo sostenibile, si è così espressa: “I parchi e in generale le aree protette sono un investimento per il futuro. Luoghi deputati a laboratori ambientali, di sostenibilità e custodi di habitat e di biodiversità uniche. Una straordinaria risorsa non solo da un punto di vista ambientale, ma anche come motore di una crescita equa, sostenibile ed inclusiva. Per questo, la regione, nel corso degli anni, si è impegnata a contribuire alle spese di funzionamento degli enti di gestione, attribuendo, anno dopo anno, un finanziamento sempre più consistente, per rafforzare e per qualificare sempre più l’azione di tutela”, ha concluso la Lori.