Iniziati anche interventi in 9 parchi e giardini storici e attivati 7 percorsi per formare “giardinieri d’arte”, con finanziamenti per 27.600.000€, quasi il 60% rispetto all’investimento complessivo

Abitazioni rurali o edifici destinati ad attività agricole, come mulini ad acqua o mulini a vento, frantoi, caseifici, e scuole rurali, ma anche fienili, ricoveri, stalle, forni, pozzi, sistemi idraulici, fontane, e abbeveratoi; ed edifici di cultura, di religiosità e di tradizione locale, come cappelle, chiese rurali, e edicole votive. Beni che, con la loro presenza, caratterizzano il paesaggio delle nostre campagne e possono consentire una fruizione turistico-culturale sostenibile del territorio e legata alle tradizioni e alla cultura locale.

Il restauro e la valorizzazione di queste strutture è l’obiettivo del bando denominato “Pnrr rurale” che, promosso nella primavera scorsa, in Emilia-Romagna ha finanziato 213 proposte progettuali (su 499 progetti pervenuti) i quali, complessivamente, coinvolgono 333 beni, per un totale di 27.600.000€ finanziati dal Pnrr, su un investimento complessivo di lavori pari ad oltre 46.000.000€. Inoltre, al via anche gli interventi in nove parchi e giardini storici della regione, e già attivati sette percorsi per formare “giardinieri storici”.

Lo stato di avanzamento dei progetti relativi a questi tre bandi del Pnrr è stato presentato nella mattinata di ieri, giovedì 23 febbraio, durante una conferenza stampa, in Regione, da Mauro Felicori, assessore alla cultura e paesaggio dell’Emilia-Romagna, e da Cristina Ambrosini, responsabile del settore patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna.

Per quanto concerne il bando dal titolo “Pnrr rurale”, era volto a sostenere progetti di restauro e di valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà di soggetti privati, di pubblici, e del terzo settore, così da garantire che questi edifici fossero preservati e messi a disposizione del pubblico.

Il contributo è stato concesso, fino ad un massimo di 150.000€, come forma di cofinanziamento al massimo fino all’80%, che sale al 100% se il bene è dichiarato di interesse culturale, ma ferma restando la soglia massima dei 150.000€ prima indicati. Tra i 213 progetti approvati, sono ventisei gli edifici vincolati che fanno capo a imprese, a fondazioni, e ad associazioni, dei quali sessantasei si trovano in provincia di Bologna; sette nel ferrarese; undici in provincia di Forlì-Cesena; venticinque in provincia di Modena; trentanove in provincia di Parma; ventidue nel piacentino; sei nel ravennate; venticinque in provincia di Reggio Emilia; e, infine, dodici nel riminese.

Per quanto riguarda gli interventi in nove parchi e giardini storici della regione, invece, sono nove le proposte di intervento in parchi e in giardini storici, pubblici e privati, premiate in Emilia-Romagna riferiti ad un altro bando Pnrr, quello nazionale per il restauro e per la valorizzazione di parchi e giardini storici, gestito dal ministero della cultura.

Più specificatamente, si tratta dell’orto botanico dell’università di Parma, che riceverà un finanziamento di 2.000.000€; del parco romantico della fondazione “Magnani Rocca” di Parma, che riceverà un finanziamento di 2.000.000€; del parco e giardini del castello di Tabiano, che riceverà un finanziamento di 1.600.000€; e del parco di villa Meli Lupi di Vigatto di Soragna, che riceverà un finanziamento di 1.880.000€, entrambi in provincia di Parma. Seguono, poi, il giardino del castello di Bianello, a Quattro Castella, in provincia di Reggio Emilia, che riceverà un finanziamento di 305.000€; il parco ducale di Sassuolo, che riceverà un finanziamento di 1.940.000€; e l’orto botanico dell’università degli studi di Modena e Reggio-Emilia, a Modena, che riceverà un finanziamento di 718.000€. Infine, a Bologna, sono stati finanziati il parco della chiusa, che riceverà fondi per 338.000€; e il giardino all’italiana di villa Zambeccari, che riceverà fondi per 2.000.000€.

Il bando aveva la finalità di finanziare progetti di restauro, di manutenzione straordinaria, di conservazione, di messa in sicurezza, e di valorizzazione dei giardini storici tutelati ai sensi del decreto legislativo numero 42/2004, sia pubblici che privati. Lo stanziamento complessivo era di 190.000.000€, con un massimo di 2.000.000€ attribuibili ad un singolo progetto. Su 1082 progetti presentati a livello nazionale, sono 103 quelli presentati in Emilia-Romagna, dei quali nove sono stati ammessi a finanziamento, per un totale di quasi 13.000.000€ concessi.

Infine, il bando regionale per la formazione di giardinieri d’arte è ancora aperto, ma ha già visto la presentazione e la relativa approvazione di sette progetti, che hanno messo, complessivamente, a disposizione novantaquattro posti, per la formazione di una figura professionale nuova in regione, nell’ambito della manutenzione del verde, specializzata nella conoscenza, nella manutenzione, nella conservazione e nella valorizzazione dei giardini storici. Le province interessate finora sono quelle di Parma, di Modena, di Piacenza, di Forlì-Cesena, di Reggio Emilia, e di Bologna; mentre, i centri di formazione sono il “Centoform”, in provincia di Parma; il centro di formazione “Vittorio Tadini”, in provincia di Piacenza; la scuola edile artigiana “Romagna”, in provincia di Forlì-Cesena; l'”Irecoop Emilia-Romagna”, in provincia di Parma; e “Dinamica”, in provincia di Bologna.

Il progetto di formazione prevede, obbligatoriamente, la firma di un accordo di partenariato fra le parti coinvolte, nel quale sia evidenziato il ruolo e il contributo di ogni soggetto coinvolto nella realizzazione del percorso formativo. L’accordo deve includere uno o più giardini storici di rilievo per lo svolgimento della parte pratica del corso, le aziende produttive del settore, così da generare un primo contatto col mondo del lavoro e gli istituti agrari, le università, e gli orti botanici, per fornire docenti ed aule studio.

I percorsi hanno una durata di seicento ore complessive, con una componente di stage/tirocinio curricolare obbligatoria compresa tra le duecentoquaranta ore e le trecento ore. Possono frequentarli persone che hanno compiuto diciotto anni all’avvio del percorso, indipendentemente dalla condizione occupazionale, in possesso o di un diploma di istruzione di secondo grado, o di una qualifica professionale del sistema istruzione e formazione professionale, oppure di tre anni di esperienza lavorativa.

In merito al “Pnrr rurale”, all’inizio degli interventi nei parchi e nei giardini storici della regione, e all’attivazione dei percorsi per formare “giardinieri d’arte”, si è espresso Mauro Felicori, assessore alla cultura e paesaggio della Regione Emilia-Romagna, con le seguenti parole: “Si dimostra, ancora una volta, quanto il nostro territorio sia capace di cogliere le opportunità offerte dal Pnrr. Gli enti, le istituzioni, le associazioni, le imprese, e i privati cittadini hanno dato dimostrazione di una grande capacità progettuale e, concretamente, stanno lavorando per valorizzare il nostro patrimonio culturale e renderlo sempre più accessibile”, ha concluso Felicori.