La biblioteca Classense di Ravenna (foto Shutterstock)

“L’arte di Romolo Conti, il capo ingegnere del Comune di Ravenna fra le bonifiche del territorio e i lavori alla tomba di Dante” sarà visitabile fino a sabato 8 aprile

Giovedì 16 marzo, nella biblioteca Classense di Ravenna, sarà inaugurata la mostra dal titolo “L’arte di Romolo Conti, il capo ingegnere del Comune di Ravenna fra le bonifiche del territorio e i lavori alla tomba di Dante”, visitabile fino a sabato 8 aprile. Alle 17 è in programma la prima delle visite guidate già programmate, tenuta da Claudia Foschini, curatrice e responsabile dell’archivio storico comunale.

L’esposizione, visitabile dal lunedì al sabato compresi, dalle 9 alle 18.30 (il lunedì solo al pomeriggio, dalle 14 alle 19), e con visite guidate su prenotazione giovedì 16 marzo, sabato 18 marzo, sabato 25 marzo, e martedì 4 aprile, telefonando allo 0544 482112, è dedicata alla vita e all’opera di Romolo Conti, nato nel 1832 e scomparso nel 1908, che ebbe parte importantissima nei lavori per la città di Ravenna e per il territorio ravennate nella seconda metà del diciannovesimo secolo. La mostra, quindi, si propone di illustrare una piccola parte dell’enorme opera svolta dallo stesso Conti come progettista di palazzi su commissioni private, sia come ingegnere del genio civile prima, e come capo ingegnere del Comune bizantino poi, sia come idrostatico, studioso di agronomia, e biografo.

L’esposizione ha come obiettivo non solo di dare un saggio delle vaste competenze dell’ingegnere, faentino di nascita e ravennate d’adozione, ma anche di proporre spunti di studio e di ricerca su Conti e sulla Ravenna tra la fine Ottocento e l’inizio del Novecento. Per questo motivo, sono in mostra i documenti dell’archivio storico comunale, in questo caso soprattutto i progetti di Romolo Conti, assieme ad opere a stampa e manoscritte conservate nei fondi della biblioteca Classense, in un intreccio inscindibile di percorsi di ricerca e di memoria.

Il percorso si sviluppa nelle sezioni dedicate alle notizie sulla sua vita, alle opere giovanili, ai lavori per la sistemazione della zona dantesca, e alla scoperta delle ossa di Dante; per proseguire coi lavori per il completamento della Darsena, col progetto del cimitero monumentale di Ravenna, con le bonifiche e con le pinete, e con numerose altre imprese nel territorio comunale. Proprio la conservazione e la messa a reddito delle pinete furono argomenti ai quali lo stesso Conti dedicò uno dei suoi testi e, per questo motivo, si inseriscono in un altro suo ambito di competenza, ossia quello degli studi sull’agricoltura e sulle bonifiche.

Non è un caso se Conti, per le sue competenze in campo agronomico, nel luglio del 1899, fu il primo presidente del consorzio agrario cooperativo ravennate, che aveva lo scopo di favorire l’acquisto e la distribuzione di beni materiali e di strumenti per i soci e, conseguentemente, di favorire lo sviluppo di tecniche agronomiche innovative e più produttive.

La questione dei terreni comunali e delle pinete sono un aspetto imprescindibile del territorio ravennate di quegli anni e, infatti, la gestione delle pinete, diventerà presto oggetto dell’interesse di altre importanti personalità come Luigi Rava, al quale Conti era legato da parentela, e come Corrado Ricci. Non a caso, sia Rava che Ricci conservano, nelle loro biblioteche, le opere di Romolo Conti. Lo stesso Ricci intrattenne con Romolo Conti una trentennale, proficua corrispondenza sulle questioni ravennati e sulle attività dell’accademia di belle arti, di cui il capo ingegnere fu segretario e animatore per diversi anni.

Alla mostra si associano anche un ricco percorso virtuale, disponibile visitando il sito web www.classense.ra.it/romoloconti/, ed un catalogo, in vendita nel bookshop della biblioteca Classense di Ravenna.