
“La manovra avrà effetti dirompenti”
“La manovra finanziaria avrà effetti dirompenti sulla cultura italiana”. I Comuni dell’Unione della Bassa Romagna hanno illustrato oggi le ragioni dell’adesione alla protesta contro i tagli.
“La Legge 122/2010 contiene, infatti, un insieme di norme che colpiranno in maniera indifferenziata le attività culturali e la capacità d’intervento pubblico nel settore, mortificando il lavoro delle associazioni e del sistema delle imprese private con effetti negativi sui servizi offerti ai cittadini, sull’economia dei territori sull’occupazione qualificata e i posti di lavoro di tantissimi giovani laureati competenti. Questa situazione, inoltre, influirà necessariamente anche sull’indotto, poiché diminuendo le iniziative, diminuiranno proporzionalmente anche le commesse a tipografie e studi grafici. Non è esagerato affermare che si prospetta uno scenario insostenibile nel quale sono messe a repentaglio le politiche di intervento pubblico nella cultura e la stessa sopravvivenza di enti e di organismi culturali (la legge dispone che lo scioglimento delle società costituite dai comuni sotto i 30.000 abitanti).
Le disposizioni riguardanti le riduzioni e i tagli, inoltre, sono lesive dell’autonomia degli enti locali e delle regioni nell’ambito delle politiche culturali e stanno determinando conseguenze disastrose nel nostro Paese: basti pensare alla previsione relativa alla riduzione dell’80% delle spese per l’organizzazione di mostre rispetto al 2009, che porterà alla paralisi totale del sistema cultura e alla chiusura di numerose eccellenze e aziende culturali, o alla soppressione delle spese per le sponsorizzazioni, che annullerà quanto di buono fatto in questi anni dalle associazioni culturali e di promozione sociale nel settore della cultura.
Federculture e ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), con il sostegno del FAI (Fondo Ambiente Italiano), promuovono una mobilitazione nazionale senza precedenti venerdì 12 novembre: una giornata per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulle pesanti ricadute che tali interventi normativi avranno sul settore e sul diritto dei cittadini alla cultura. L’iniziativa consisterà nella chiusura dei siti culturali (musei, biblioteche, siti archeologici, monumenti, sedi espositive) e nella sospensione di eventi e spettacoli al fine di richiamare l’attenzione dei cittadini e della stampa.
In questo modo Federculture e la sua rete associativa intendono coinvolgere nel modo più ampio possibile il mondo della cultura nella protesta e sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale e internazionale sullo scenario futuro della cultura nel nostro Paese. Per gli enti che non vorranno chiudere le loro strutture sarà comunque possibile aderire ufficialmente alla manifestazione esibendo la locandina dell’iniziativa, distribuendo il materiale informativo della protesta e attraverso forme diverse di mobilitazione individuate secondo le possibilità dell’ente stesso.
In quest’ottica il coordinamento degli assessori alla cultura e il sindaco referente dei comuni della Bassa Romagna hanno voluto aderire ufficialmente alla protesta, sottolineando la difficoltà a cui andranno incontro soprattutto i piccoli comuni a sostenere e dare continuità alle iniziative culturali, le rassegne, le mostre sul territorio che si sono sviluppate e coltivate in questi anni. Momenti importanti di condivisione, non solo del sapere e della conoscenza, ma momenti di socializzazione, di incontro tra le persone e di condivisione di idee che le istituzioni e le associazioni potrebbero non essere più in grado di portare avanti. Il territorio della Bassa Romagna si è sempre caratterizzato per il fermento artistico e culturale che va dal rispetto e la riscoperta della tradizione all’innovazione e la sperimentazione di nuovi linguaggi.
“Cultura è infatti – sottolinea il sindaco referente per le politiche culturali Mirco Bagnari – anche la scoperta delle nostre radici e tradizioni e del nostro diletto, è un’occasione per far conoscere la nostra storia ai nuovi cittadini e dunque un’occasione importante di integrazione. Rassegne come Selvatico, il Teatro Binario, L’improvvisa, Lugo Contemporanea o le rassegne di musica antica, per ricordarne solo alcune, potranno essere organizzate anche domani? A che cosa dovranno rinunciare i Comuni per poter calibrare le spese dei servizi e dei progetti per la cittadinanza sui tagli che si sono abbattuti su di loro?”. Informazioni sull’iniziativa “Porte chiuse, luci accese sulla cultura”: http://www.federculture.it/