Perquisizioni a Castelmaggiore e a Lido degli Scacchi. Rinvenute pistole ed esplosivo, migliaia di euro in contanti e un ricettario medico

 Pistole, detonatori, esplosivo: è un vero e proprio arsenale quello scoperto dai Carabinieri nel prosieguo delle attività investigative relative all’arresto del pericoloso latitante Nicola Acri, il capo indiscusso della ‘ndrina di Rossano (CS). I militari del Raggruppamento Operativo Speciale e quelli dei Comandi Provinciali di Bologna e di Cosenza hanno eseguito una perquisizione domiciliare in una casa popolare di Castelmaggiore (BO), in via Parri, dove risiedeva Giuseppe Frassino, 49enne di Rossano, ritenuto uno dei principali fiancheggiatori della latitanza di Acri: è risultato intestatario del contratto di locazione del villino situato nel comune di Comacchio, località Lido Scacchi, dove il fuggitivo si era stabilito con la sua famiglia.

Nel corso dell’attività di ricerca, condotta con il supporto di una unità del Nucleo Cinofilo dei Carabinieri di Bologna, i militari hanno rinvenuto 5 pistole: una semiautomatica makarov cal. 9 fabbricazione repubblica ceca, completa di serbatoio; un’ automatica “cz” semicompact cal 9 luger, completa di serbatoio; una beretta mod.35 cal. 22 schort, completa di serbatoio; una semiautomatica “cz” mod. 83 cal. 7,65, completa di serbatoio, fabbricazione cecoslovacca; una rivoltella astra cal. 38 special,  fabbricazione spagnola; tutte con matricola abrasa.

Inoltre, tra l’altro, 351 proiettili di vario calibro, quasi 1 chilo e 500 grammi di esplosivo al plastico e altri due panetti dello stesso materiale. Sequestrati anche dispositivi per lo scoppio, come detonatori e quasi 3 metri di miccia detonante. Ora gli inquirenti sottoporranno il materiale a precisi esami per scoprire l’eventuale utilizzo per altri crimini.

La perquisizione domiciliare avvenuta nel villino di via Carra’ a Comacchio, covo di Acri, ha invece consentito di rinvenire numerose sim card, 1 computer portatile, 11.000 euro in contanti, blocchetti di assegni ed un ricettario in bianco riportante l’intestazione di un ospedale di Bologna.

Ora le indagini dei carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Bologna  proseguono senza sosta. L’obiettivo è  smantellare  definitivamente la rete di fiancheggiatori e di coperture che ha consentito ad Acri di sentirsi sicuro di muoversi tra Bologna e la Romagna:  a tal punto da girare disarmato nonostante avesse un intero arsenale a disposizione e fosse attivamente ricercato per scontare l’ergastolo inflittogli per omicidio ed altro.