Nell’era del fast food anche le vecchie tradizioni si dovrebbero adattare. E’ quello che pensa un ragazzo su due secondo un’indagine della rivista specializzata “Vie del gusto”, che ha chiesto a 700 ragazzi dai 18 ai 30 anni scovati su blog e social network come passeranno le festività, e come le cambierebbero. E il lungo pranzo, che spesso comincia al mattino e dura fino al primo pomeriggio, non ispira più: meglio un “brunch” (commistione, sia morfologica che di fatto, di prima colazione -breakfast- e pranzo -lunch).

Tra le cause il troppo spreco di cibo al pranzo (51%), il dispendio economico (43%), il dover accettare i gusti di parenti e amici (39%) e il dover sottostare alle abitudini degli altri (37%). I giovani italiani preferirebbero pasti meno impostati e schematici (74%), più leggeri (61%) ma anche più liberi, in grado di permettere di fare altro (55%), e magari più variegato (36%). Alla base del desiderio di questi cambiamenti il fare solitamente le ore piccole in questo periodo di vacanza (59%) che necessariamente scombussola la giornata successiva da trascorrere dunque diversamente, il non volersi appesantire con le pietanze (54%), l’essere liberi di scegliere cosa mangiare e quando mangiarlo (48%) e la possibilità di poter fare anche altro con parenti e amici mentre si è a tavola (44%). Tra le pietanze immancabili rimangono comunque il panettone e il pandoro (66%), i primi piatti elaborati e gustosi (58%), il cotechino e lo zampone (56%) prima ancora di dolci o secondi piatti.

Il detto “Natale con i tuoi” vale ancora, quindi, purché si rimanga in casa il meno possibile e nello stomaco resti spazio per l’eventuale aperitivo con gli amici. Dal mascarpone al Martini: i gusti non si discutono.