
L’intervento di Ravenna Virtuosa
Su parte del territorio del Comune di Russi sono già stati conficcati i picchetti con fiocchi “multicolor” : quelli rossi identificano i punti dove verranno fatte le “energizzazioni” con i quattro Vibrosises (mezzi da 16 ton circa di peso) o con cariche di tritolo, spiegano in una nota Cinzia Pasi e Roberta Babini, di Ravenna Virtuosa. Secondo l’associazione si tratta di “veri e propri movimenti sismici provocati a ridosso di abitazioni e pozzi che potrebbero subire danni strutturali anche nel tempo, risarcimenti tra l’altro non contemplati nelle loro tabelle di riferimento, già concordate con le Associazioni agricole”.
Continua Ravenna Virtuosa: “La deliberazione della giunta regionale del 1°ottobre 2012 n. 1434 definisce che ’il rilievo sismico 3D non potrà essere realizzato: nelle Zone di tutela naturalistica e nelle Zone ed elementi di interesse storico-archeologico – complessi archeologici, cioè complessi di accertata entità ed estensione (abitati, ville, nonché ogni altra presenza archeologica)’. Da questo punto di vista, Ravenna Virtuosa si preoccupa in particolare di Palazzo San Giacomo e della Pieve di Bagnacavallo.
“A questo punto – riprende Ravenna Virtuosa – che pensa di fare il sindaco Retini e la sua giunta, dopo aver sostenuto la costruzione dell’inceneritore ex Eridania a fianco di Palazzo San Giacomo e Villa Romana, che definisce i “Gioielli di Russi”? Ha intenzione di restare ‘in silenzio’ anche riguardo i “movimenti sismici” provocati dai sondaggi? L’Ufficio Tecnico del Comune di Russi ha verificato se è stato nominato un esperto archeologo che sovrintenda alle operazioni di scavo per le esplosioni?
Ricordiamo a questa Amministrazione, che purtroppo pare poco attenta alle sue ricchezze artistiche, che la delibera della Regione prevede che ’dovrà essere rispettata la distanza minima di m 50 da edifici ed infrastrutture’ , ma nulla vieta al Sindaco, anzi dovrebbe essere suo dovere, di imporre una maggior distanza dalle case e soprattutto dagli edifici storici.
I privati cittadini e le Amministrazioni hanno diritto di tutelare le proprietà da possibili danni provocati dalle operazioni di ricerca idrocarburi, richiedendo un deposito cauzionale. Tale deposito è previsto dal DM 04.03.2011 Art. 9 “Obblighi del titolare 1. I titolari di permessi o di concessioni debbono risarcire ogni danno derivante dall’esercizio della loro attività. Essi sono tenuti ad effettuare i versamenti cauzionali a favore dei proprietari dei terreni per le opere effettuate anche fuori dell’ambito dei permessi e delle concessioni, ai sensi degli articoli 10 e 31 del regio decreto n. 1443/27”. Inoltre L’art. 10 RD 1443/27 prevede che il proprietario abbia facoltà di esigere una cauzione per evitare che una volta finiti i rilievi, i cocci rotti restino in mano al Comune, agli Enti pubblici e ai privati cittadini”.